Novembre 25, 2024

Quando arriva un cucciolo in casa la prima cosa che dovrà apprendere è che esiste una GERARCHIA
Anche se può sembrare una parola difficile in realtà il concetto è molto semplice: ciascun componente della famiglia in cui vivrà ha un ruolo e delle responsabilità ben precise, e lui avrà le sue.
Ed ora vi illustro il modo in cui questo è stato spiegato al nostro bambino dall'educatore cinofilo.

Dunque, la nostra famiglia per il cucciolo diventa il suo "branco" ed ogni branco che si rispetti ha bisogno di un "capobranco", perché è così che funziona in natura. Fin qui ci siamo, vero?
Il capobranco sarà papà!
E a questo punto lancio un'occhiata feroce all'educatore, che finge di non vedere, mentre il neo nominato capobranco gongola soddisfatto...

Poi viene la mamma
E tutti i miei bei discorsi sulla parità e sull'uguaglianza fatti a mio figlio vanno a farsi benedire... Ma pazienza, è così che funziona il branco! E pazienza se poi nella pratica sarò IO ad occuparmi del cucciolo e dei suoi bisogni a tempo pieno, vengo comunque declassata al secondo posto!!!
Dopo vieni tu... e infine viene Bowie!

Mio figlio guarda il suo cucciolo quasi a volersi scusare, e qui intervengo per rassicurarlo: "Guarda che è per il suo bene, Bowie ha bisogno di capire che può fidarsi di noi, che saremo delle guide affidabili e sicure ma anche ferme e decise se farà il furbetto!"
Di seguito tutte le regole da mettere in atto per far apprendere al nuovo membro della famiglia il suo ruolo e le sue responsabilità: mangerà sempre dopo di noi, il cibo gli sarà dato in un certo modo, uscirà per ultimo dalla porta di casa, non sosterà sulla soglia ecc ecc...
Facile no? In teoria sì, in pratica un po' meno. Leggete e capirete.

Ore 6,30 del mattino: suona la sveglia del capobranco e si sveglia anche il sottoposto cucciolo che da la sveglia anche al resto del branco! È così che funziona in natura pare... Scendiamo in cucina a caccia del cibo. Io, completamente stordita dal sonno, dimentico il mio ruolo e riempio la ciotola del cane prima della mia... All'improvviso mi sovviene in mente la mia superiorità gerarchica, ma ormai è troppo tardi! La ciotola brilla vuota lucidata a specchio... 
Mi guardo intorno spaurita, per fortuna il resto del branco non si è accorto di nulla.

Dopo aver ripreso un briciolo di lucidità e dopo aver pulito il pavimento da un paio di pipì sparpagliate in giro a causa dei miei miei riflessi, non proprio da tigre della savana, che non hanno colto i segnali lanciati dal cucciolo sui suoi bisogni fisiologici, è ora di accompagnare il bambino a scuola. Non prima di aver rincorso per chilometri intorno al tavolo della cucina figlio naturale e figlio adottivo. Nel marasma generale rischio di infilare il grembiule al cane e di mettere il guinzaglio al bambino, che non sarebbe poi una cattiva idea...
Arriviamo alla porta e "Maaammaaa!!! Bowie deve uscire per ultimo, ricordati!" urla mio figlio che quando si tratta di far rispettare le regole agli altri è infallibile.
Giusto giusto, rientro in casa trascinandomi dietro il cucciolo che si era già fiondato in strada e metto in atto le tecniche per abituarlo alla regola, quando mi sembra che abbia capito varco la soglia e mi impiglio con la bretella dello zaino di mio figlio nella maniglia della porta, Bowie interpreta il mio tentativo di liberarmi come un "ok, tocca a te" e si infila sotto le mie gambe per uscire. Junior corre in nostro soccorso ma resta imprigionato nel guinzaglio. Adesso siamo tutti e tre insaccati in mezzo alla porta, e del capobranco, che dovrebbe essere il nostro leader indiscusso e il nostro salvatore, nemmeno l'ombra!

Intanto sono le 8:29, la campanella è già suonata da 4 minuti e non abbiamo ancora comprato la merenda.
Bowie è alquanto perplesso, secondo me sta seriamente meditando di cercarsi un branco più affidabile... Alle 8:36 stiamo volando verso l'ingresso della scuola cercando di arrivarci interi, ci giungiamo prima che sia necessario la giustificazione per il ritardo e che il bidello chiuda il cancello. Mentre torno verso l'auto mi sento stranamente appesantita e non capisco il perché, poi vedo la mia ombra stagliata per terra e realizzo che ho dimenticato di consegnare lo zaino a mio figlio! Con uno scatto da gazzella inseguita da un leone (ecco perché si chiama branco allora!) mi ritrovo nell'atrio della scuola e con passi felpati da ghepardo cerco di passare inosservata fino alla classe di mio figlio. Niente da fare: la sentinella della savana mi fiuta e... "Svegliarsi un poco prima no eh?!"
Prima delle 6:30???

Per un momento mi viene voglia di muoverla a compassione raccontandole della levataccia all'alba e del disincagliamemento dalla porta e dal guinzaglio con cane al seguito, però poi ci ripenso, non capirebbe... lei non vive in un branco.

 

La foto ci è stata donata da Sonia

Per leggere le altre puntate della serie "Vivere con un cucciolo di dobermann", clicca qui 

 





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