Novembre 24, 2024

Le cinture di sicurezza per cani sono delle imbragature che devono essere utilizzate quando si trasportano cani in automobile, in alternativa alle reti divisorie oppure al trasportino/kennel.

Secondo il codice della strada, gli animali in auto non possono essere d'intralcio al conducente, ne abbiamo parlato in modo approfondito in questo articolo: "Cani in auto: cosa dice la legge", altrimenti si rischia di incorrere in multe anche molto salate. 

Oltre i tradizionali mezzi di trasporto, come reti divisorie gabbie o kennel, in commercio sono presenti anche le cinture di sicurezza apposite per cani. 

Non dobbiamo pensare che sia la stessa cosa agganciare il nostro cane alla cintura di sicurezza presente in auto, poiché quella è omologata per la sicurezza delle persone, quelle per gli animali sono diverse, ne esistono di varie taglie, a seconda della grandezza dell'animale e sono estremamente versatili, permettono di agganciare la cintura sia al collare che alla pettorina, con chiusure universali così da adattarsi a qualsiasi modello di automobile. 

Queste cinture sono in nylon e vengono agganciate alle cinture di sicurezza presenti nell'automobile, oppure alla portiera dell'auto, le migliori sono quelle dotate di elastico anti-shock, il quale non strattona il cane in caso di frenate improvvise.

Una cintura di sicurezza omologata assicura il nostro cane durante il viaggio, ne contiene i movimenti e lo protegge da eventuali manovre brusche e pericolose.

CINTURA DI SICUREZZA PER CANI: COSA SAPERE PRIMA DELL'ACQUISTO

Prima di tutto dobbiamo informarci circa il certificato di crash test, se la cintura di sicurezza ne è provvista avremo la certezza che il prodotto è in grado si resistere agli urti proteggendo il nostro cane. Purtroppo la maggior parte dei prodotti in commercio non hanno questa certificazione e sono utili solamente a contenere i movimenti del cane per evitare che interferisca durante la guida.

Se non dovesse essere presente il certificato di crush test, quello che dobbiamo considerare per poter acquistare un ottimo prodotto è la qualità della fattura, poiché spesso ottimi materiali sono cuciti tra loro in modo non eccellente, questo può essere un problema dal momento che un impatto troppo violento potrebbe far rompere le cuciture e non proteggere il cane dall'impatto.

Una buona cintura di sicurezza per cani deve renderci la vita semplice quindi deve essere facile da usare e versatile, quindi scegliamo dei modelli che abbiano meccanismi semplici e che siano adattabili agli accessori che abbiamo già, senza doverne acquistare altri, la cintura deve essere compatibile con i vari prodotti e con la maggior parte delle automobili in commercio. Alcuni modelli includono la pettorina o il collare, altri sono adattabili agli accessori che abbiamo già.

COSTO CINTURA DI SICUREZZA PER CANI

I costi delle cinture di sicurezza per cani non sono elevati, come ogni accessorio il costo dipende dalla marca e dai materiali. Solitamente il prezzo medio si aggira intorno ai 20€, ma è possibile trovarne anche a prezzi più bassi, l'importante è accertarsi che il prodotto sia conforme per legge ed omologato, altrimenti rischiamo di acquistare un prodotto inutile e, spesso pericoloso. 

Di seguito un elenco delle cinture di sicurezza più vendute, con ottimo rapporto qualità-prezzo ed elastico anti-shock:

    

 La foto di copertina è presa dal web

 

Cosa fare se si investe un cane o qualsiasi altro animale

Il Codice della Strada è stato modificato nel 2010 per prevedere l'obbligo di fermarsi e prestare soccorso da parte dell'automobilista che investe un animale, sia esso d'affezione (cane, gatto), da reddito (animali che producono reddito per i proprietari) o un animale protetto. La modifica, art. 31 legge 29/Luglio/2010 n. 120, parla chiaro al comma 2, dove si legge che all'articolo 189 del decreto legislativo n. 285 del 1992 viene aggiunto il comme seguente: "9-bis. L'utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti, ha l'obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559. Le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d'affezione, da reddito o protetti devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera all'obbligo di cui al periodo precedente è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311».

In poche parole, nel caso in cui si dovesse investire un animale, l'automobilista è obbligato a chiamare le forze di polizia (Carabinieri o Polizia di Stato al numero 113), ci si può rivolgere al Corpo Forestale dello Stato (al numero 1515), al servizio veterinario della Asl di competenza, o ad una clinica veterinaria.

Non si deve spostare l'animale se non si hanno competenze per farlo. 

Nel caso in cui l'animale investito muore, occorre chiamare la Polizia che avvertirà il veterinario per certificarne in decesso. In casi particolari potrebbe rendersi necessaria l'autopsia da parte dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di competenza.

 

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COSA SI RISCHIA SE NON SI PRESTA SOCCORSO ALL'ANIMALE INVESTITO - 

Secondo quanto riporta la modifica all'articolo 189 del Codice della Strada, chi non assolve al proprio obbligo rischia una sanzione da 389€ a 1.559€. Come il conducente dell'automobile, anche gli eventuali testimoni rischiano una sanzione amministrativa pari al pagamento di una somma che va dai 78€ ai 311€ nel caso non prestino aiuto all'animale investito. Se il responsabile dell'incidente dovesse darsi alla fuga, i testimoni possono comunicare il numero di targa alle Forze dell'Ordine che prenderanno i provvedimenti adeguati.

 

CHI PAGA I DANNI SE SI INVESTE UN ANIMALE - 

Altra annosa questione è quella riguardante il risarcimento danni, chi deve farsi carico di spese veterinarie ed eventuali danni economici e morali?

Saranno le forze di polizia ad accertare la responsabilità dell'accaduto e a stabilire chi dovrà pagare i danni, automobilista o proprietario nel caso di animali da reddito o d'affezione.

Nel caso in cui l'incidente sia stato procurato da una disattenzione dell'automobilista, sarà questo a doversi fare carico delle spese e dei danni arrecati, se la causa è imputabile al comportamento scorretto del proprietario dell'animale, i danni devono essere risarciti dal proprietario, secondo quanto dispone l'articolo 2052 del Codice Civile, che recita: ."Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni [2056] cagionati dall'animale (1), sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito [1218, 1256, 2051(2)".

Se il proprietario dell'animale, ha stipulato un'assicurazione sui danni arrecati da quest'ultimo verso cose e persone, potrebbe chiedere il risarcimento attraverso la compagnia assicurativa. Si ricorda di fare attenzione alle clausole presenti nel contratto poichè spesso l'assicurazione non copre i danni causati dall'animale per mal gestione da parte de proprietario (cane senza guinzaglio, gatto libero di girare fuori dalla sua proprietà ecc...).

 

(1) La norma si applica tanto nel caso in cui l'animale sia addomesticato quanto in quello in cui non lo sia.

(2) Circa la natura della responsabilità contemplata dalla norma, accanto a chi vi scorge una responsabilità solo aggravata vi è chi vi vede una responsabilità oggettiva, addossata al proprietario o al custode in quanto tali. La stessa giurisprudenza richiede una prova liberatoria particolarmente gravosa.

 

Cosa dice la legge per il trasporto in auto dei cani da caccia?

In realtà non esiste una legge specifica che regolamenti il trasporto dei cani utilizzati per la pratica sportiva della caccia, si può applicare il regolamento del codice della strada (art. 169)che regola il trasporto in auto di persone, animali e oggetti.

L'articolo, al comma 6 recita: "Sui veicoli diversi da quelli autorizzati a norma dell'art. 38 del decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320, è vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida. È consentito il trasporto di soli animali domestici, anche in numero superiore, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio provinciale della Direzione generale della M.C.T.C."

Un sentenza recente emanata dalla Corte di Cassazione (n. 5979/13) ha però multato per maltrattamento, un uomo che trasportava dei cuccioli di cane nel bagagliaio dell'automobile. Nel caso specifico l'uomo avrebbe tenuto tre cuccioli di Labrador chiusi nel bagagliaio per l'intero viaggio durato 1000 km.

Il rischio è  fino ad un anno di reclusione e a 10.000€ di multa ed un anno di reclusione.

La Corte di Cassazione ha sostenuto che ricorre l'ipotesi di maltrattamento ogni volta che l'animale viene detenuto in condizioni incompatibili con la propria natura.

Dal momento che non si sono leggi più specifiche in merito, si consiglia al padrone dell'animale di prestare la massima attenzione ai bisogni del/dei cane/i quando occorre effettuare un lungo viaggio in automobile.

 

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