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Sappi, viandante, che io da qui non mi muovo.
Resto immobile al mio posto, dove ho ricevuto l'ordine di rimanere, ma bada alla porticina aperta.
Non mi separa niente da te.
Solo il mio autocontrollo.
E il tuo buonsenso e le tue intenzioni.
Non guardare ai miei occhi, sono indecifrabili.
Sono l'arma della donna indifesa seduta al mio fianco.
Riprendi la tua strada viandante.
Dio mi ha creato cane.
Il mio cuore mi rende guerriero.
Tratto da un incontro con uno sconosciuto in aperta campagna.
Per leggere le altre puntate della serie "Vivere con un cucciolo di dobermann", clicca qui
Il trasportino o kennel cosa è? Molte persone e padroni di cani pensano sia una gabbia dentro la quale rinchiudere il cane quando non si sa come gestirlo, altri considerano il trasportino un eccellente strumento di educazione, tanti cani lo vedono come una tana accogliente dentro la quale rifugiarsi per stare tranquilli, ma alla fine, il trasportino cosa è? Oggi, insieme all'aiuto di Moreno Sartori, presidente della M&M Dog's Trainers A.S.D. ed educatore cinofilo, impareremo come utilizzare il trasportino ed i motivi per i quali esso diventa un utile strumento nella gestione del nostro cane.
Al termine dell'articolo troverete un VIDEO dove vengono riproposte le informazioni che leggerete a breve, insieme alla spiegazione di come far avvicinare il cane al trasportino per la prima volta (dal minuto 4.00). Esercizi utili per molti cani, ma non per tutti, è bene farsi aiutare sempre da un professionista per evitare degli errori che potrebbero compromettere il lavoro sul cane.
UTILIZZO DEL TRASPORTINO
Il trasportino, detto anche kennel, è' uno strumento valido per la gestione del nostro cane, soprattutto per delle situazioni in cui possiamo aiutare l'animale rendendolo meno suscettibile all'abbandono, il cane imparerà a gestire con serenità i momenti in cui non c'è nulla da fare, mostrandosi tranquillo sfruttando le potenzialità del trasportino. Si può utilizzare come cuccia all'interno della casa, come ausilio per il trasporto in automobile, nave o aereo, il trasportino può essere utilizzato, e questo è uno degli usi fondamentali, come punto di riferimento per il cane, si pensi ad un cambio di casa, oppure quando si va in vacanza con il proprio cane: posto nuovo, il cane non lo conosce, portandosi dietro il proprio trasportino si sta portando con sè una parte del contesto abituale che può rendere più sereno il cane aiutandolo ad affrontare meglio le difficoltà legate al nuovo ambiente.
In Italia è ancora molto diffusa l'idea che il trasportino sia una sorta di reclusione forzata, una situazione antipatica nella quale non sappiamo cosa accada quando inseriamo il cane. In realtà è uno strumento utile, si pensi che in Inghilterra ed in america viene dato insieme al cucciolo, così facendo impara da subito ad utilizzarlo creando una serie di benefici utili ed interessanti.
Prima di tutto occorre sapere che ci sono moltissimi modelli di trasportino, da quelli rigidi a quelli di stoffa che si chiudono come una tenda da campeggio, trasportino con tre lati chiusi e cancello sul lato corto, altri sono vere e proprie gabbie di metallo dalle quali il cane può osservare tutto. Per i vari tipi di trasportino rimandiamo a questo articolo Trasportino per cani: quale scegliere?
Il trasportino che si utilizza maggiormente è quello rigido con apertura sul lato corto, molto più facilmente gestibile.
Prima di tutto occorre far avvicinare il cane al trasportino per farglielo conoscere, evitando qualsiasi diffidenza nei suoi confronti, per fare ciò possiamo aprire il trasportino togliendo la parte superiore (questo può essere effettuato solo con alcuni tipi di trasportino). E' consigliabile inserire un tappetino nel trasportino così il cane non avrà paura nel caso in cui nell'entrare dovesse sentire il rumore delle zampe sulla plastica.
Facciamo avvicinare il cane al trasportino aiutandoci con del cibo, lo facciamo entrare e lo premiamo cercando anche di farlo girare su sé stesso dal momento che dovrà capire che si entra ed esce dallo stesso lato. Una volta creata questa abitudine si inizierà a premiare il cane quando sarà tranquillo all'interno (sempre senza parte superiore del trasportino), quando si siede e si mette a terra, una volta raggiunto anche questo obiettivo, inizieremo a premiare il cane solo quando inizierà a rilassarsi, questo ci fornirà un aiuto dal momento che il cane legherà uno stato emotivo di calma al trasportino.
Successivamente il lavoro andrà avanti mettendo la parte superiore del trasportino al proprio posto, il lavoro che ne seguirà potremo scoprirlo nel prossimo video di Moreno Sartori.
Ecco il VIDEO riassuntivo e contenente il lavoro di approccio al trasportino:
Comunque vadano le cose quando hai un cane, anche se è il TUO cane, ci sarà sempre qualcuno che ne sa più di te. Sappiatelo.
E preparate la contromossa.
Se poi la vostra scelta è caduta su un certo tipo di razza è bene che facciate un pieno di pazienza e di tolleranza.
L' alternativa è la galera.
Il periodo di detenzione varierà in base alla gravità delle lesioni che avrete procurato all'idiota di turno.
Perché la pazienza, si sa, ha un limite.
Ieri, durante la lezione di educazione che si è svolta di domenica in pieno centro, il nostro esperto cinofilo mi ha ricordato che a breve, quando Bowie perderà l'aspetto di cucciolo, al suo passaggio la gente gli creerà il vuoto intorno. Sono al mio terzo dobermann, e so bene quello che mi aspetta.
A chi mi chiederà perché ho scelto un cane "pericoloso" sorriderò, e come faccio di solito proverò a sfatare la leggenda metropolitana che il dobermann raggiunto il settimo anno di età impazzisce!
A meno che questa domanda non mi venga rivolta in un momento in cui non avro' proprio nessuna voglia di interagire con degli ignoranti.
In quel caso reagiro' come quella volta che:
"Buongiorno..."
"Salve."
"Ma è suo quel cane nero?"
"Sì."
"Complimenti! È davvero stupendo!"
"Lo so, grazie."
"Che linea meravigliosa, e che eleganza!"
"Già."
"Ma fa qualcosa per mantenere il pelo così lucido?"
"No, niente."
"Ma di che razza è?"
"È una dobermann."
"Ah..."
"Eh!"
"Quindi, è una..."
"Sì, è una femmina."
"Sì... però, intendevo... è di quei cani che a 7 anni impazzisc..."
"Proprio loro!"
"Ah..."
"Eh..."
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
"Peccato però..."
"Già."
"E la sua... quanti anni ha?"
"6 anni 11 mesi e 29 giorni. Compie 7 anni tra qualche minuto."
"Ah..."
"Eh!"
... ... ... ... ... ... ... ...
"Beh... allora... arrivederci, è stato un piacere! Buona giornata..."
"Anche a lei."
La foto ci è stata donata da Sonia
Per leggere le altre puntate della serie "Vivere con un cucciolo di dobermann", clicca qui
La prima settimana di convivenza con Bowie è letteralmente volata!
Anche se il cucciolotto si è rivelato un vero tesoro, sono stati 7 giorni impegnativi, sia dal punto di vista emotivo che pratico.
L'arrivo di un cane in una famiglia comporta una gioia immensa ma anche un totale stravolgimento della routine quotidiana!
Diciamo che non ho fatto altro che stare appresso a lui, gettando le basi di quelle che dovranno diventare le regole fondamentali per una convivenza serena in famiglia.
L'educazione di un cucciolo è un serio investimento sulla futura tranquillità dell'intero nucleo familiare ed è indispensabile dedicargli tutto il tempo e le energie necessarie. Di energia ne serve davvero tanta, confesso che arrivo a fine giornata davvero stanca
Con Daga (la dobermann di Sonia prima dell'arrivo di Bowie ndr.), per diverse vicissitudini legate a problemi di salute che ha avuto dopo due sole settimane che era con noi, ho completamente saltato le peripezie tipiche dell'adattamento in casa. Lei è stata "adulta" da subito, matura ed educatissima, il classico cane che non ha bisogno di lezioni di addestramento...
Bowie, dopo i primi due giorni di adattamento alla nuova situazione, ha tirato fuori un bel caratterino! Niente di ingestibile ovviamente, solo la normale evoluzione di un cucciolo sano e vivace, curioso della vita e impaziente di mettersi alla prova. Il rapporto con junior è l'aspetto più delicato... Malgrado lo avessimo preparato al fatto che sarebbe stata tutta un'altra storia rispetto a Daga e che stavolta la sua collaborazione per gestire ed educare il suo nuovo amico sarebbe stata indispensabile e anche un po' faticosa i problemi, purtroppo, non sono mancati... Junior, nella sua ingenuità, nonostante i nostri avvertimenti, si aspettava e desiderava che si instaurasse immediatamente la stessa affinità e complicità che aveva con la sua adorata sorellina...
Scoprire che Bowie, seppur dolcissimo e coccolone, non risponde alle sue aspettative spesso genera in lui un senso di frustrazione e rabbia che non riesce a controllare... È difficile, è davvero difficile per lui scontrarsi con l'irruenza e la goffaggine di Bowie che pur avendo solo 4 mesi pesa esattamente quanto lui e a volte preso dall'entusiasmo del gioco non riesce a controllarsi e rischia di fargli male.
Io sono sempre presente e intervengo immediatamente ogni volta che Bowie esagera nell'esternare la sua gioia di vivere a spese del bambino, ma siccome junior è terribilmente orgoglioso non accetta il fatto di non riuscire a controllare da solo il suo cucciolo.
Io e suo padre abbiamo quindi deciso di avvalerci di un educatore cinofilo affinché supporti il bambino in questa fase delicatissima aiutandolo nel modo più idoneo a costruire con pazienza e professionalità un rapporto di fiducia e di scambio.
Questo ovviamente non significa che junior non voglia già bene al suo cucciolo, anzi, è già pazzo di lui! Risentire dopo un lungo periodo di sofferenza la sua risata argentina mentre giocano insieme è per noi una gioia immensa...
La foto ci è stata donata da Sonia.
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