Novembre 25, 2024

Durante la guerra civile georgiana molti cani e gatti furono abbandonati per le strade della capitale, Tbilisi, a causa della povertà. Questi animali andarono ad ingigantire il fenomeno del randagismo, già molto vasto in quelle zone al punto che negli anni tra il 2010 e 2012 furono oggetto di uno sterminio di massa con oltre 85 mila animali uccisi, sia cani che gatti. L'idea era quella di risolvere il problema del randagismo eliminandolo definitivamente, visti anche i molti episodi di trasmissione della rabbia che gli animali avevano scatenato. 

La situazione non venne risolta, migliaia di animali continuavano a vagare per la città, il comune di Tbilisi decise di gestire il fenomeno del randagismo in un altro modo: aprendo un rifugio.

Il rifugio di Tbilisi

A Tbilisi venne aperto, nel 2015, un rifugio, gestito da circa centocinquanta specialisti della Animal Monitoring Agency di Tbilisi (AMA) che hanno il compito di occuparsi degli animali randagi. Nel rifugio gli animali vengono curati, nutriti e sterilizzati per poi essere rimessi in libertà, visto che ormai gli abitanti della città li considerano parte dell'ambiente urbano. I cani ed i gatti che vivevano in zone pericolose vengono tenuti nel rifugio e riabilitati per poi cercare loro una famiglia, stessa sorte per i cani malati. 

Nella città sono presenti molti parchi, nei tre principali sono stati installati dei distributori di cibo e acqua per i cani randagi rimessi in libertà, tutti i cittadini possono contribuire all'alimentazione dei cani grazie al riciclo di bottiglie di plastica, unendo così l'utile di una raccolta differenziata alla possibilità di aiutare i cani randagi. Inoltre, il comune ha approvato spazi appositi per poter fare addestramento e passeggiate con i cani. 

Il lavoro svolto dagli operatori AMA è notevole, si pensi che dal 2015 vengono effettuati circa quindici interventi di recupero di cani e gatti al giorno.

Grazie al consiglio comunale di Tbilisi, questi animali hanno avuto la possibilità di continuare a vivere ed essere mantenuti in salute, il lavoro svolto dagli operatori non è facile ed è molto costoso, ma le soluzioni trovate sembrano mettere d'accordo istituzioni, cittadini ed economia. 

Questa idea potrebbe essere replicata anche in altri paesi per dare una seconda vita a molti cani e gatti randagi.

 

 

© 2018 IlTuoCane.it - Tutti i Diritti Riservati