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A Prato la Polizia provinciale è riuscita a risalire ad un'organizzazione criminale e denunciare quattro italiani per frode in commercio, maltrattamento di animali, traffico illecito di animali da compagnia.
Nonostante gli appelli degli esperti, che mettono in guardia sui rischi dell'acquisto di animali on line da persone che non si conoscono e si spacciano per allevatori, ma vendono cani senza contratti, senza pedigree o altri documenti obbligatori per legge, c'è ancora chi pur di risparmiare qualche soldo, o per pura incoscienza, acquista sul web il compagno a 4 zampe.
Il fatto è accaduto a Prato qualche giorno fa, un uomo ha acquistato on line un cucciolo di barboncino toy, poi rivelatosi non essere né cucciolo, né barboncino toy, l'uomo ha raccontato alla Polizia provinciale, dove ha sporto denuncia, che l'accordo di acquisto e la consegna del cane sono avvenuti al casello dell'autostrada dopo un primo contatto telefonico grazie al numero di telefono riportato sul sito dell'annuncio di vendita del cane.
La sera stessa dell'acquisto il povero animale si è sentito male ed è morto poche ore dopo in clinica. Il veterinario, al quale il cane era stato portato per una visita, ha notato l'assenza di microchip, che l'età del cane non era la stessa dichiarata nel libretto sanitario su cui non era presente neanche il timbro del veterinario responsabile e che la razza non era quella dichiarata.
Il proprietario del cane ha denunciato il fatto e sono partite immediatamente le indagini della Polizia provinciale.
Occorre fare attenzione quando si acquistano cani, occorre sempre rivolgersi ad allevatori certificati, informarsi bene sulla razza e sui documenti necessari per la compravendita, non credere a persone che si spacciano per allevatori, ma poi pretendono che il pedigree venga pagato a parte (richiedendo cifre esorbitanti), non vogliono cedere alcuni documenti al nuovo proprietario, non hanno iscritto all'anagrafe canina i cuccioli, o fanno richieste che un allevatore serio non farebbe mai. Certe persone minano la credibilità di chi lavora seriamente e con passione.
Informarsi è la miglior arma per combattere certe situazioni.
Fonte: iltirreno.gelocal.it
Un anno e 8 mesi di reclusione per il 44enne che il 18 aprile scorso aveva lanciato, dal settimo piano di una palazzina ad Ostiense, una femmina di Jack Russell, Lilly. Dopo il gesto violento, l'uomo si era scagliato contro le forze dell'ordine giunte sul posto, avvisate dai condomini. Calci, pugni, un vetro dell'auto di ordinanza rotto, e parolacce sono costate al 44enne una condanna con rito abbreviato ad un anno e 8 mesi, oltre alla custodia in carcere, come richiesto dal pm Roberta D'Agata.
Purtroppo l'uomo è stato condannato solamente per la resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento, per il maltrattamento di animali è necessaria la denuncia del padrone della vittima, il 18enne figlio dell'uomo.
I motivi che hanno portato l'uomo a compiere un gesto così atroce sono imputabili ad una lite tra famigliari, sembrerebbe che l'uomo abbia gettato il cane dal balcone al termine di una lite con la compagna, si usa il condizionale poichè gli agenti che cercano di ricostruire la vicenda si sono trovati di fronte ad un muro di omertà, l'uomo respinge ogni accusa sulla morte di Lilly.
Per ora la vicenda si conclude con il 44enne romano in carcere, per poter rendere giustizia alla povera Jack Russell occorrerà ricevere la denuncia da parte del figlio dell'uomo arrestato.
Fonte: Il Mattino.it