Novembre 25, 2024
L'effetto della musica su cani e gatti è stato oggetto di molti studi da parte di alcune università, tra cui la Queen's University di Belfast, e l'Università di Glasgow. A partire da questi studi sono state addirittura create delle playlist musicali da poter far ascoltare ai proprio animali domestici, siano essi cani o gatti. Anche Amy Shojai, esperta in animali domestici si è espressa in merito agli effetti della musica sui cani ed i gatti, soprattutto degli effetti sui cuccioli.
 

Studio della Queen's University di Belfast

La nota ricercatrice Deborah Wells, autrice di moltissimi studi sugli animali quali cani, gatti, elefanti e scimpanzè, ha concluso che la musica classica è quella che produce maggiori effetti calmanti sul cane. Le note della musica classica, unite ad i suoni della natura aiutano il cane a rilassarsi, poichè lo fanno "sentire a casa", i suoni quali l'acqua che scorre, la pioggia, il cinguettio di uccelli o il fruscio del vento, inseriscono il cane all'interno di una conversazione naturale con il mondo che lo circonda, anche se non si trova effettivamente immerso nella natura.
 

 Music Preference in Domestic Dogs 

Un  altro studio è intitolato Music Preference in Domestic Dogs condotto da Sony in collaborazione con l'esperta in percezioni animali, Anna Wilkinson, membro della Association for the Study of Animal Behaviour (ASAB). Lo studio, condotto con l’approvazione del Comitato etico dell’Università di Lincoln (Regno Unito) e con il consenso informato sottoscritto dai proprietari degli animali coinvolti, ha rivelato quali sono le vere preferenze dei cani. Lo studio è stato condotto riproducendo in contemporanea alcuni brani, cinque brani classici da un lato e cinque brani moderni dall'altro. Il risultato ha dimostrato come il 62% del tempo i cani hanno ascoltato i brani moderni, solo il 38% del tempo si sono posizionati davanti all'altoparlante con la musica classica.
 

Terapia musicale di Amy Shojai

Emy Shojai è un tecnico veterinario e consulente per il comportamento degli animali, la sua carriera professionale l'ha spinta a scrivere e fare ricerca sugli animali, in particolar modo su cani e gatti. Uno dei suoi studi più famoso riguarda la terapia musicale ai quali dovrebbero essere sottoposti i cuccioli per poterli far abituare fin da piccoli ai rumori che faranno parte della loro vita da adulti.
Secondo la Shojai, la terapia musicale aiuterebbe il cucciolo a prevenire eventi stressanti legati a forti rumori come i fuochi d'artificio, gli spari delle pistole o i rumori acuti come quelli delle sirene. 
Oltre la terapia musicale con i cuccioli, far ascoltare musica al proprio cane è utile per vari motivi, prima di tutto perchè molte melodie sono "curative" per i cani agitati, per quelli artritici che hanno difficoltà di movimento o per i cani depressi. Secondo quanto riportato dalla Shojai nel suo articolo, la musica dell'arpa allevia il dolore, questo perchè la cadenza di alcuni ritmi influenza i ritmi naturali del corpo, che possono essere accelerati o rallentati.
Il suono provoca, non solo negli animali, dei cambiamenti fisici nel corpo, le onde celebrali cambiano, un esempio: la musica classica rallenta le onde celebrali e chi l'ascolta tende a rilassarsi, a spostare la coscienza su uno stato più attento. Il ritmo si ripercuote sulla respirazione, sulla mente e sul metabolismo. 
Gli animali che hanno problemi artritici possono rilassare i muscoli e migliorare la loro libertà di movimento. 
Per avere effetto, occorre che l'animale ascolti musica per almeno quindici minuti, non interessa quale sia musica, l'importante è che il genere sia adeguato allo scopo che vogliamo ottenere: musica classica, soft, new age, con suoni della natura o country per rilassare. Musica rock o rap ad un volume più alto per dare energia e stimolare cani più letargici.
 
Sempre secondo la Shojai, il modo più utile per trattare i cuccioli è quello di farli vivere spesso con un sottofondo musicale, meglio se quella che piace al proprietario, sembrano apprezzarla di più grazie al legame che condividono. 
Il cucciolo assocerà la musica alla presenza del proprietario, quindi potrebbe essere d'aiuto con i cani che soffrono di ansia da separazione lasciare quella stessa musica quando il proprietario è assente.
 
Sono state create anche delle playlist adatte ai cani ed ai gatti, ma Spotify, il servizio di musica in streaming, è andato oltre, ha ideato Adoptify.
 

Adoptyfi e l'Università di Glasgow

Nel 2018 Spotify ha collaborato con l'Università di Glasgow ed un canile in Germania creando Adoptify. Gli studi dell'Università di Glasgow hanno confermato che i cani hanno un genere musicale che preferiscono, proprio come gli essere umani, questo spunto è stato utilizzato per sviluppare, sulla base del gusto musicale, un modo per unire cani e nuovi proprietari
Il progetto è stato accolto con talmente tanto entusiasmo che le richieste di adozione all'Associazione per il benessere degli animali di Monaco sono aumentate del 340%.
Le stelle canine di Spotify hanno trovato un nuovo proprietario e i cani ancora nei rifugi hanno più possibilità di trovare nuovi proprietari.
 
 
 
 

   

 

 
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