Novembre 25, 2024

Il bouledogue francese anche detto bulldog francese è un cane di razza piccola, riconosciuta dalla FCI nel gruppo 9 (cani da compagnia) con standard N. 101. E' un cane non soggetto a prove di lavoro, di tipo molossoide che raggiunge un peso compreso tra 8 e 14Kg.

LA STORIA DEL BOULEDOGUE FRANCESE

Il Bouledogue francese ha una storia particolare, prima di tutto occorre sapere che, nonostante il nome, è una razza originaria dell'Inghilterra. La storia narra di cani utilizzati per la caccia di prede di taglia medio-grande, di cani che accompagnavano i bovini al macello, da qui il nome di "bolddoge" o "banddoge" che verrà trasformato in bull-dog (cane da toro).

Questi piccoli molossi, non ancora morfologicamente uguali a quelli che conosciamo noi, conobbero molte variazioni di taglia e aspetto nel corso dei secoli, fino alla seconda metà del XIX secolo quando si arrivò ad avere due taglie di bull-dog, nelle mostre canine del 1865 questi cani venivano valutati in due classi, sotto le 12 libre (Toy Bulldog) e sopra le 12 libre.

I cani meno forti venivano "abbandonati" e presi dal popolo che non poteva permettersi cani pregiati, i bulldog dell'epoca venivano utilizzati nella caccia ai roditori, è per questo che molti furono incrociati con cani locali, specialmente di tipo Terrier, erano cani molto fedeli e poco ingombranti al punto che, durante la rivoluzione industriale, le lavoratrici di pizzo portavano con loro i propri cani a lavoro, per migliorare la qualità della vita durante le ore di lavoro. Quando i mercanti di pizzo di Nottingham furono costretti a fuggire per la crisi economica, portarono con sè anche i cani e, approdati a Parigi, questi conquistarono la città e le ricche famiglie francesi.

I bulldog approdati in Francia, probabilmente, furono incrociati con cani locali (Douguins, Terrier e Carlini) andando a modificare ancor di più la propria morfologia, la loro popolarità si consolidò in pochissimo tempo, anche le famiglie americane sul suolo francese si innamorarono di questa razza ed iniziarono ad allevarla in patria.

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STANDARD DEL BOULEDOGUE FRANCESE 

Si rese necessario redigere uno standard di razza, determinare e fissare le caratteristiche di questa razza, ma non fu semplice. Prima di tutto occorreva capire se selezionare cani con le orecchie dritte e muso cortissimo, o cani con orecchie a conchiglia. Nel 1893, M-G. Krehl, un allevatore britannico, importò dalla Francia un gruppo di bouledogue francesi (French Toy Bulldog) e li presentò all'esposizione del Kennel Club creando una querelle sulla paternità del bouledogue francese.
 
C'era chi sosteneva fossero cani discendenti da soggetti britannici e chi, cani creati in Francia. Le tesi più in voga vedevano da una parte Dick Harrison sostenere che i bouledogue francesi discendessero da soggetti britannici e la Signora de Comminges che i Toy Bulldogs approdarono in Francia grazie alle richieste del Conte Le Caumont per la caccia al tasso. Di contro troviamo le tesi del famossissimo cinologo francese, Pierre Mégnin, che sosteneva come il bouledogue francese fosse il frutto di svariati incroci tra il bouledogue de Bordeaux ed il Dogue de Bordeaux, incrocio che all'inizio prese il nome di Doguin o Roquet. Quest'ultimo venne poi incrociato con i cani terrier, per essere utilizzati per la caccia ai roditori e diedero vita al Terriers-Boules del signor Roger.
 
Sta di fatto che il Bulldog Club Inglese iniziò a rifiutare le iscrizioni del French Toy Bulldog nel libro delle origini, imputando ai francesi la colpa di non aver mantenuto pura la razza modificandone le orecchie. L'Inghilterra adotterà lo Standard per il Bouledogue francese solo nel 1911. 
 
Il primo Club di razza venne fondato nel 1880 a Parigi, il primo Libro delle Origini fu aperto nel 1885 ed il primo Standard di razza fu redatto nel 1898 (erano accettate le sole orecchie dritte), nello stesso anno la Société Centrale Canine lo riconobbe come razza grazie al lavoro del magnate americano Gordon Bennet. Nel 1887 fu presentato in esposizione il primo esemplare.
Lo Standard di razza subì delle modifiche negli anni, la prima nel 1931-32 e poi nel 1948. Lo Standard fu rivisto anche nel 1986 da H.F. Reant e R. Triquet, nel 1994 dal comitato del Club Bouledogue français e, nello stesso anno ad opera di Violette Guillon. L'ultima modifica allo Standard risale al 2012 dal Comutato del Club del Bouledogue français.
 
Quel che si può confermare, al di là delle svariate tesi, è che il Bouledogue francese così come lo conosciamo oggi, è il frutto di svariati incroci tra i Toy Bulldog venuti dall'Inghilterra e vari cani locali.
Durante i primi anni del Novecento anche altri paesi fondano il Club di razza del Bouledogue francese, possiamo trovarne in Germania (1909), Austria e Svizzera (1924), in Belgio (1937). La famiglia imperiale Romanov fu una delle più appasionate a questa razza, molti furono gli esemplari con i quali convissero alla Corte dello Zar.
 
 

IL BOULEDOGUE FRANCESE IN AMERICA 

Gli americani presenti a Parigi si innamorarono di questo cane, spesso utilizzato dalle dame come cane da compagnia o dai cocchieri, l'interesse degli americani fu tale al punto che il signor Phelps, nel 1896, portò con sè in America alcuni esemplari per iniziare un allevamento. Nello stesso anno questi cani destarono curiosità ed ammirazione durante una delle mostre canine più famose in America, il Westminster Show. Dall'esposizione al lancio della moda fu un attimo, ed ecco che i costi di questi cani crebbero immediatamente e notevolmente (dai 650 franchi spesi da Phelps ai 6.000 franchi)

CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E CARATTERIALI DEL BOULEDOGUE FRANCESE

La caratteristica morfologica che colpisce al primo sguardo è la struttura compatta e muscolosa nonostante le piccole dimensioni. La testa brachicefala presenta un muso corto e il naso schiacciato, le orecchie sono dritte. Il Bouledogue francese è considerato un molosso di piccola taglia, molto fedele al proprio padrone, ha attitudine alla guardia e alla difesa, ha un buon carattere.
Il pelo deve essere corto, fitto e senza sottopelo, i colori ammessi dallo standard sono: fulvo, bringée (tigrato), caille (bianco con pezzature nere), o caille fauve (bianco con pezzature fulve
I soggetti di questa razza, data la conformazione della testa, potrebbero avere problemi di respirazione, data la mancanza di sottopelo potrebbero avere problemi cutanei come dermatiti o alopecia.
 

LO STANDARD ENCI N° 101 / 17.04.2015

ORIGINE: Francia Data di pubblicazione dello standard originale vigente: 03.11.2014

UTILIZZAZIONE: Cane da compagnia e da guardia

CLASSIFICAZIONE F.C.I. Gruppo 9 - Cani da compagnia Sezione 11 - Piccoli Molossoidi Razza non sottoposta a prova di lavoro 

ASPETTO GENERALE Tipico molossoide di piccola taglia. Possente nelle pur ridotte dimensioni, corto, tarchiato, raccolto in tutte le sue proporzioni, a pelo raso, con muso corto, naso rincagnato, orecchie erette e con coda naturalmente corta. Deve apparire attivo, intelligente, molto muscoloso, di costruzione compatta e con una solida ossatura. Nessun carattere deve apparire così esagerato rispetto agli altri da nuocere all’armonia generale del cane, o da conferirgli un aspetto sgradevole o da disturbarne il movimento

PROPORZIONI IMPORTANTI La lunghezza del tronco (dalla punta della spalla alla punta della natica) supera di poco l’altezza al garrese. La lunghezza del muso è circa 1/6 della lunghezza totale della testa

COMPORTAMENTO Cane da compagnia, socievole, vivace, giocherellone, sportivo, sveglio, possessivo.

TESTA La testa deve essere molto forte, larga e quadrata, con pelle che forma pieghe e rughe pressoché simmetriche, senza esagerazione.

REGIONE DEL CRANIO. Cranio largo, quasi piatto, con fronte bombata. Arcate sopraccigliari prominenti, separate da un solco particolarmente sviluppato tra gli occhi. Questo solco non deve estendersi fino alla fronte. Ridottissimo sviluppo della cresta occipitale. Stop profondamente accentuato.

REGIONE FACCIALE. La testa del bouledogue è caratterizzata dal raccorciamento della regione maxillonasale, nonché da una inclinazione da leggera a media del naso all’indietro. Il naso è leggermente ruotato verso l’alto.

Tartufo: di colore nero, largo, (camuso) corto e rivolto all’insù, con narici ben aperte e simmetriche, che si dirigono obliquamente all’indietro. L’inclinazione delle narici, come pure il naso rincagnato (remouchè) devono comunque consentire una normale respirazione.

Muso: molto corto, largo, con rughe concentriche simmetriche. Labbra: spesse, un po’ rilassate e nere. Il labbro superiore si congiunge all’inferiore nel punto centrale, ricoprendo completamente i denti. Il profilo del labbro superiore è discendente e arrotondato. La lingua non deve mai essere visibile a riposo.

Mascelle: le mascelle sono larghe e potenti. La mascella inferiore si proietta in avanti rispetto alla superiore e descrive una curva ( = ruota) verso l’alto. L’arcata degli incisivi inferiori è arrotondata. Le mascelle non devono presentare alcuna deviazione laterale, né torsione. Lo spazio tra le arcate degli incisivi non dovrebbe essere strettamente delimitato; la condizione essenziale è che il labbro superiore e quello inferiore si congiungano in modo da coprire completamente i denti. Gli incisivi inferiori sorpassano quelli superiori. Incisivi e canini devono presentare un sufficiente sviluppo. E’ desiderabile una dentatura completa.

Guance: ben sviluppate.

Occhi: ben visibili, di espressione vivace, inseriti in basso, piuttosto lontani dal tartufo e dalle orecchie, di colore scuro, abbastanza grandi, rotondi, non lasciano intravedere alcuna traccia di bianco (sclera) quando il cane guarda davanti a sé. I bordi palpebrali devono essere neri.

Orecchie: di media grandezza, larghe alla base e arrotondate in punta. Inserite alte sulla testa, ma non troppo ravvicinate, portate erette. Il padiglione auricolare è aperto verso il davanti. La pelle è fine e soffice al tatto.

COLLO Corto, potente, leggermente arcuato, senza giogaia, si allarga verso le spalle .

TRONCO Profilo superiore: rimonta progressivamente e senza eccessi a partire dal garrese fino al livello del rene. Questa conformazione, detta anche roach back, è una caratteristica di razza.

Dorso: largo e muscoloso, solido e senza lassità.

Rene: corto largo e arcuato.

Groppa: ben inclinata.

Torace: cilindrico e ben disceso (leggermente sotto il livello dei gomiti); a botte, con costole molto cerchiate. Petto: ampio e iscrivibile in un quadrato visto frontalmente. Ventre e fianchi: rilevati senza essere levrettati

CODA Naturalmente corta, nel caso ideale di lunghezza sufficiente a coprire l’ano, inserita bassa, piuttosto dritta, larga alla base, si assottiglia in punta. Una coda arrotolata, annodata, spezzata o relativamente lunga (che non oltrepassa comunque la punta del garretto), è ammessa. La coda è portata bassa, ed anche in movimento non deve superare la linea dell’orizzontale

ARTI ANTERIORI: verticali e paralleli visti lateralmente e frontalmente (bene in appiombo).

Spalla: deve essere ben inclinata (obliqua). Braccio corto, spesso, muscoloso, leggermente incurvato. Gomiti aderenti al corpo, senza lassità.

Avambracci: corti, dritti e muscolosi.

Carpo: solido e corto.

Metacarpo: corto e leggermente inclinato visto di profilo.

Piedi: rotondi, compatti, di piccole dimensioni (“piedi di gatto”), lievemente ruotati in fuori. Dita ben serrate con unghia corte, spesse e di colore nero.

POSTERIORI: forti e muscolosi, sono un po’ più lunghi degli anteriori, in modo da rendere il posteriore più alto. Le gambe sono verticali e parallele viste sia di profilo che da dietro (appiombi regolari).

Coscia: muscolosa, solida.

Garretto: piuttosto disceso, non troppo angolato, né diritto.

Tarso: solido

Metatarso: corto.

PIEDI Rotondi, compatti, non ruotati all’indentro né all’infuori.

ANDATURA Movimento sciolto, potente e fluido; gli arti si muovono parallelamente al piano mediano del corpo visti di fronte e di profilo.

MANTELLO PELO: pelo raso, fitto, lucido e morbido, senza sottopelo

PELLE: ben tesa.

COLORE: fulvo, tigrato o meno, con o senza macchie bianche (“panachure” = white spotting).

MANTELLI SENZA MACCHIE BIANCHE (ESTESE) FULVO: mantello di colore uniforme che va dal fulvo chiaro al fulvo carico, talvolta con presenza di una colorazione più chiara nelle parti declivi, con o senza maschera nera, sebbene la sua presenza sia da preferire. Macchie bianche di limitata estensione possono essere presenti.

BRINGE’: mantello fulvo mediamente attraversato da striature scure trasversali che creano l’effetto di una “tigratura”; le striature non devono mai essere talmente estese da coprire il colore fulvo di fondo. Una maschera nera può essere presente. Macchie bianche di limitata estensione possono essere presenti

MANTELLI CON MACCHIE BIANCHE (ESTESE) BRINGE’ CON MACCHIE BIANCHE DI MEDIE DIMENSIONI O INVASIVE: detto “CAILLE” (“pied”), le macchie sono idealmente distribuite su tutto il corpo. Alcune chiazze sulla pelle sono ammesse.

FULVO CON MACCHIE BIANCHE DI MEDIE DIMENSIONI O INVASIVE : detto “BIANCO/FULVO”, le macchie sono idealmente distribuite su tutto il corpo. Alcune chiazze sulla pelle sono ammesse. In tutti i tipi di mantello il naso è sempre di colore nero, mai marrone o blu. I soggetti totalmente bianchi (con macchia bianca completamente invasiva), a condizione che naso e rima palpebrale siano neri, sono ammessi ma non ricercati per i rischi legati alla sordità.

TAGLIA E PESO ALTEZZA AL GARRESE: maschi da 27 a 35 cm; femmine da 24 a 32 cm; tolleranza: 1 cm al di sopra o al di sotto dei limiti previsti PESO: maschi: 9 - 14 Kg; femmine: 8 - 13 Kg; una tolleranza di 500 g in eccesso è consentita se il soggetto rientra bene nel tipo

DIFETTI Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerata difetto e la severità con cui questo sarà penalizzato deve essere proporzionata alla sua gravità:

• mantello caille fortemente moschettato di nero • mantello bianco-fulvo fortemente picchiettato di rosso • nel mantello fulvo, traccia di colore nero intenso che si estende sul dorso • nei mantelli bringè e fulvi presenza di calzini bianchi • unghia chiare

DIFETTI GRAVI • ipertipo, esagerazione delle caratteristiche di razza • muso troppo lungo o esageratamente corto • lingua visibile a bocca chiusa • occhi chiari (da rapace) • linea superiore orizzontale dal garrese al rene • eccessiva depigmentazione delle labbra, del naso o delle palpebre, la cui rima non dovrebbe mai essere completamente depigmentata chiusura a tenaglia.

DIFETTI DA SQUALIFICA • soggetti aggressivi o paurosi • qualunque soggetto che mostri chiaramente anomalie di ordine fisico o comportamentale deve essere squalificato • mancanza di tipo: caratteristiche di razza insufficienti e tali che il soggetto non assomigli agli altri della stessa razza • narici completamente chiuse • torsione o deviazione laterale della mandibola con lingua costantemente visibile • soggetti con incisivi inferiori situati dietro a quelli superiori • soggetti con canini permanentemente visibili anche a bocca chiusa • occhi eterocromi • tartufo di colore diverso dal nero • orecchie non erette • anurismo o coda incarnita • presenza di speroni sugli arti posteriori • garretti invertiti • pelo lungo, duro o lanoso • colore del mantello non conforme a quanto previsto dallo standard, nello specifico nero, nero con focature fulve e tutte le diluizioni del nero con o senza macchie bianche • taglia e peso al di fuori dei limiti dello standard • soggetti che mostrano segni di sofferenza respiratoria sordità

N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali e completamente discesi nello scroto

N.B. Solamente soggetti sani ed in grado di assolvere le funzioni per le quali sono stati selezionati e che hanno la conformazione tipica della razza, possono essere utilizzati in riproduzione

 

   

Fonti:

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