Il dalmata è una delle razze canine più conosciute, soprattutto grazie al film Disney "La carica dei 101".
E' una razza canina appartenente al gruppo 6 Segugi e razze affini (Sezione 3, senza prova di lavoro), quindi è classificato come cane da caccia, ma la maggior parte delle persone lo considera solamente come cane da compagnia. Il dalmata è un cane di taglia medio-grande (può arrivare fino a 62cm al garrese), con una struttura elegante, iscritta nel quadrato. Il suo manto è bianco con macchie nere o marroni di circa 2-3 cm di diametro sul corpo, sulla testa e gli arti.
STORIA DEL DALMATA
Come per moltissime altre razze, la sua origine è incerta, secondo il libro Anecdotes of Dogs (1846) di Edward Jesse, scrittore inglese di storia naturale, il dalmata è originario della Dalmazia da dove fu trasferito in Italia e in Inghilterra. Una delle ipotesi più accreditata sull'origine della razza afferma che il nome dalmata derivi dal manto maculato del leopardo, simbolo della Dalmazia stessa.
I riferimenti scritti ci riportano come questa razza sia una delle poche "sopravvissute" ai mutamenti morfologici ed estetici che, invece, sono toccati a molte altre razze canine. Da questi riferimenti si può ricostruire in parte la storia dell'origine della razza, sembrerebbe che questi cani siano esistiti già migliaia di anni fa, grazie a pitture scoperte nelle tombe dei faraoni. Due sono i dipinti, del 3000 a.C. e del 2000 a.C. in cui sono raffiguranti cani simili a dalmata, uno è stato trovato nella tomba di Redmera a Tebe, l'altro in quella del faraone Roti ad El Assasif. Si conviene, quindi, che la culla di origine della razza sia stata la zona del Mediterraneo orientale e da lì si sia poi spostata in altre zone sia del Mediterraneo che dell'Adriatico.
Altre raffigurazioni si trovano in moltissimi dipinti di pittori fiamminghi del XVII secolo, in veste di cacciatori, ma anche in molte cronache ecclesiastiche del XIV secolo. Gli artisti italiani non sono stati da meno, intorno al XVI secolo hanno raffigurato il dalmata in alcune pitture, quasi sempre in scene di caccia, ma anche insieme a bambini o ecclesiastici, come nell'affresco di Andrea Bonaiuti presente nel cappellone degli Spagnoli a Firenze.
Nell'opera A General History of Quadrupeds, di Thomas Bewick, incisore inglese, pubblicata nel 1790, c'è una descrizione ed il disegno di un dalmata che viene definito come "il Dalmata o il Cane da Carrozza", questo perché gli inglesi addestrarono questi cani a seguire le carrozze e le diligenze lungo il percorso. Lo scopo era quello di avere dei "valletti" eleganti al seguito quando si usciva in passeggiata con la carrozza, ma anche delle "scorte" che fungessero da deterrenti per i briganti e i malfattori che circolavano per le strade. In questo secondo caso, il cane precedeva la carrozza ed abbaiava per dare l'allarme, proprio per questa funzione il dalmata prese anche il nome di "Coach Dog".
Gli inglesi seppero apprezzare il dalmata non solo per l'aspetto decorativo, ma anche per le molteplici doti e la versatilità, questo cane fu utilizzato anche in guerra per portare i fucili, come cane da spettacolo nei circhi equestri, compagno per i bambini, come cane dei pompieri (in molte città la caserma dei pompieri ha un dalmata come mascotte) e per moltissime altre attività.
Il primo standard non ufficiale fu pubblicato da Henry Walsh nel 1850, solo dopo la fondazione del Dalmatian Club of England nel 1890 questo standard fu trasferito nel primo standard ufficiale della razza. La FCI ha pubblicato il primo standard del Dalmata il 7 aprile 1955 con il nome “Dalmatian Huntingdog” ovvero “cane da caccia dalmata”, ma i primi esemplari apparvero nelle mostre canine già nel 1860 dove furono ammirati dal vivo.
MANTELLO
Il mantello del dalmata è bianco candido con le macchie nere o marroni, il pelo è corto, duro e fitto, soggetto a muta stagionale. Le macchie devono essere presenti su tutto il corpo e distribuite simmetricamente, devono essere nettamente rotonde e senza mescolanza con il colore bianco di fondo. La grandezza delle macchie è di 2-3 cm di diametro, più piccole quelle presenti sugli arti, sulla testa e sulla coda, nel dalmata color fegato, le macchie sono più piccole, di 2 cm di diametro. Le macchie non devono fondersi l’una con l’altra e formare macchie più grandi. Le macchie estese e le aree colorate non sono desiderabili.
SALUTE DEL DALMATA
Il dalmata è un cane generalmente sano ma, come tantissime altre razze, è soggetto ad alcune malattie ereditarie, come la sordità congenita. Secondo uno studio condotto dall'Università della Louisiana "Breed-Specific Deafness Prevalence In Dogs", l'8% dei cani di questa razza sono sordi da entrambe le orecchie, mentre il 22% da un orecchio, questo sembrerebbe essere legato al colore bianco del suo mantello.
Il dalmata è soggetto a problemi cutanei, come la dermatite atopica, ed è soggetto alla displasia dell'anca, come molte altre razze di taglia medio-grande. Inoltre può contrarre malattie cardiache come la cardiomiopatia dilatativa (DCM), a cui sono soggetti anche molti dobermann.
Inoltre il dalmata ha un rischio maggiore di sviluppare calcoli di urato perchè ha una ridotta capacità di scomporre l'acido urico, ciò comporta un suo aumento nel sangue e nelle urine. Questo acido può cristallizzarsi nel tratto urinario e formare calcoli. Per ridurre il livello di acido urico è spesso consigliata una dieta appositamente studiata per il Dalmata.
Probabilmente tutti questi problemi hanno portato ad un crollo delle nascite sia negli Stati Uniti che in Italia dove, in pochi anni si è passati da una popolazione di circa 40.000 esemplari a 983 del 2008 negli USA. In Italia invece, il dalmata non ha mai preso piede, gli esemplari iscritti all'ENCI del 2014 erano solamente 109, il picco si è avuto nel 2021 con l'iscrizione di 408 esemplari, probabilmente supportato dalla nuova uscita del film Crudelia della Disney, per poi tornare ad un crollo degli esemplari nel 2024.
CARATTERE DEL DALMATA
Il dalmata ha un carattere allegro, non è timido o riservato, nello standard si richiede l'esenzione da nervosismo ed aggressività. E' un cane dolce, fedele, vivace ed autonomo. Il dalmata è un cane facilmente addestrabile, che ama rendersi utile, l'acqua ed il movimento. Occorre ricordare che è un cane da caccia, ha un forte istinto da braccoide, quindi quando lo lasciamo libero assicuriamoci che abbia un richiamo perfetto! E' un cane molto resistente e veloce, non dimentichiamoci che seguiva le carrozze.
Il dalmata è un cane equilibrato e tranquillo, ma potrebbe diventare mordace se mal gestito, si consiglia sempre un percorso di addestramento ed educativo.
CURIOSITA'
Non tutti sanno che i cuccioli di dalmata nascono completamente bianchi, le famose macchie nere o marroni compaiono solamente intorno alle due settimane di vita.
Oltre al dalmata "a pois" neri, esiste anche quello con macchie marroni (color fegato), più o meno scure.
Uno dei protagonisti della serie PAW Patrol è un dalmata
Pongo, il cane protagonista de La carica dei 101, fu così chiamato in onore del primo cane dalmata di Dodie Smith, la scrittrice del romanzo da cui fu tratto il film. L'idea per il romanzo venne alla Smith quando un'amica, alla vista dei suoi dalmata, commentò: "Questi cani sarebbero perfetti per farne un cappotto di pelliccia!".
Le informazioni sono state reperite dal sito dell'ENCI e dal sito Club Amici Dalmata
Foto di copertina di Alessandro Grandoni Dog Photo
LINGUA ORIGINALE FCI DI TRADUZIONE: tedesco
ORIGINE: Croazia
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 13.10.2010
UTILIZZO: cane da caccia. Cane da compagnia, di famiglia ed adatto a diversi scopi
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 6 Sezione 3 Segugi e razze affini razze affini. Senza prova di lavoro.
BREVE CENNO STORICO: L’origine del cane Dalmata può essere riconosciuta in dipinti e nelle cronache ecclesiastiche dal XVI al XVIII secolo. Dalmata possono essere trovati nella pala da altare “Madonna con Gesù ed angeli” nella chiesa “Gospa od andjela” nella città Veli Losinj, sull’isola Losinj in Croazia risalente al 1600 – 1630 ed anche in un affresco a Zaostrog, in Dalmazia, Croazia. Il che fa pensare che la razza ebbe origine nella regione Mediterranea orientale, particolarmente nella storica provincia della Dalmazia. Le prime descrizioni del dalmata si ritrovano nella diocesi Djakovo, in Croazia, precisamente nelle cronache ecclesiastiche del vescovo Petar Bakic nell’anno 1719 e nelle cronache ecclesiastiche di Andreas Keczkemety nell’anno 1737. Al cane venne dato il nome latino “Canis Dalmaticus” e l’altezza del cane descritta con 4-5 “Spithamus”. Thomas Pennant, nella sua opera “Synopsis of Quadrupeds” dell’anno 1771, ha descritto questo cane come molto indipendente, lo ha nominato “Dalmata” ed ha indicato come origine la Dalmazia. Un’opera di Thomas Bewick, pubblicata nel 1790, parla di questa razza come “il Dalmata o il Cane da carrozza”. Il primo standard non ufficiale per il Dalmata fu redatto da un Inglese, di nome Vero Shaw, nell’anno 1882. Dopo la fondazione del Dalmatian Club of England nel 1890 questo standard fu trasferito nel primo standard ufficiale della razza. La FCI ha pubblicato il primo standard del Dalmata il 7 aprile 1955 con il nome “Dalmatian Huntingdog” ovvero “cane da caccia dalmata”.
ASPETTO GENERALE: Testa mesocefala, di forma prismatica con orecchie pendenti. Il corpo è a forma di rettangolo, forte, muscoloso e con le caratteristiche macchie evidenti. Il movimento deve essere elegante. Il dimorfismo sessuale deve essere visibile.
PROPORZIONI IMPORTANTI: lunghezza del tronco: altezza al garrese = 10:9. L’altezza del gomito: 50% dell’altezza al garrese. L’altezza del garretto: 20-25% dell’altezza al garrese. La lunghezza della testa: circa 40% dell’altezza al garrese. Lunghezza del cranio: lunghezza del muso = 1:1.
COMPORTAMENTO – CARATTERE: carattere piacevole, amichevole non timido o riservato, esente da nervosismo ed aggressività. Vivace, dolce, fedele, autonomo e facile da educare. Il dalmata ama l’acqua ed il movimento nella natura. Ha uno spiccato istinto da braccoide.
TESTA: La testa deve essere in proporzione ed armonia con il corpo, non deve essere troppo larga nella regione craniale. La lunghezza dall’osso occipitale fino allo stop e dallo stop alla punta del naso deve essere nelle proporzioni 1:1, oppure il muso è leggermente più corto. La linea del cranio e quella del muso sono leggermente divergenti. I massetteri e la curva dell’osso zigomatico non devono essere troppo sviluppati. La pelle su tutta la testa non deve presentare pieghe. REGIONE DEL CRANIO: Cranio: Stop: piatto con leggera rotondità laterale. Tra le orecchie raggiunge la massima larghezza e con tempie ben definite. Sutura metopica leggera. moderatamente pronunciato.
REGIONE FACCIALE: Tartufo: grande con narici larghe e ben aperte, deve essere completamente pigmentato. Il colore deve corrispondere al colore delle macchie.
Muso: Labbra: grande con narici larghe e ben aperte, deve essere completamente pigmentato. Il colore deve corrispondere al colore delle macchie. con mascella ben sviluppata e forte, la canna nasale rettilinea. forti, devono essere piuttosto aderenti alla mascella e non pendule o essere troppo grosse; senza angolo pronunciato. E’ desiderabile una pigmentazione completa.
Mascella denti: chiusura a forbice, ovvero i 6 incisivi superiori si sovrappongono a stretto contatto a quelli inferiori e sono impiantati perpendicolarmente alla mandibola. Una dentatura completa (42 denti) è da preferire (secondo la formula dentaria). I denti sono regolarmente proporzionati e bianchi. In cani anziani si tollera la chiusura a tenaglia.
Occhi: ovali, inseriti subfrontalmente, inserimento nell’angolo 10-15°. Gli occhi sono pigmentati in armonia con il colore delle macchie. Le palpebre ben aderenti al globo oculare. Non devono essere sporgenti. La rima palpebrale completamente pigmentata in armonia con il colore del pelo.
Orecchi: sono inseriti piuttosto alti, portati aderenti alla parte laterale della testa. La lunghezza arriva fino all’angolo interno dell’occhio od allo stop. La punta dolcemente arrotondata. Gli orecchi hanno la forma del triangolo isoscele. Di tessitura fine e morbidi al tatto. E’ molto importante che gli orecchi siano maculati, cioè gli orecchi non devono essere completamente neri o fegato, ma maculati di nero o di fegato ecc. con macchie in armonia con la varietà di colore su fondo bianco.
COLLO: Il collo deve essere forte ed abbastanza lungo, si assottiglia verso la testa senza giogaia.
CORPO: Rettangolare, il rapporto della lunghezza del corpo in relazione all’altezza al garrese è 10:9.
Garrese: ben definito.
Dorso: potente, orizzontale.
Rene: corto e muscoloso.
Groppa: muscolosa, inclinata meno di 30° T
orace: profondo e capace, non troppo largo od a forma di botte. La profondità del torace deve essere il 45-50% dell’altezza al garrese. L’altezza dei gomiti è il 50% dell’altezza al garrese. Le costole sono ben curvate.
Linea inferiore e ventre: ventre moderatamente retratto ma non in modo deciso.
CODA: Inserita sull’allungamento della groppa. Raggiunge approssimativamente il garretto, o leggermente più lunga. Alla radice molto forte e si assottiglia in maniera uniforme verso la punta, non troppo grossa ma in proporzione con il corpo. Portata a sciabola. Preferibilmente con macchie.
ARTI ANTERIORI: Aspetto generale: gli arti anteriori devono essere in proporzione al corpo rettangolare. Spalle: l’angolo della spalla è di circa 115-120° Gomiti: aderenti al corpo. Avambraccio: le ossa sviluppate in modo proporzionale al corpo e forti (rotonde). Gli arti anteriori sono perfettamente diritti e verticali. Metacarpo: forte, leggermente inclinato, elastico. Piedi: le dita chiuse, il cosiddetto piede da gatto è tipico. Cuscinetti forti ed elastici. Le unghie devono essere possibilmente pigmentate.
POSTERIORI: Aspetto generale: in proporzione al corpo. Con muscoli molto forti e ben sviluppati. Gli arti posteriori sono paralleli. Coscia: muscolosa e forte. Ginocchio: forte e ben formato. Piega del ginocchio con inclinazione di 40 gradi rispetto all’orizzontale. Garretto: forte. Metatarso: la lunghezza del garretto è 20-25% dell’altezza al garrese. L’angolo del garretto è di circa 130°. Piedi: dita chiuse, il cosiddetto piede da gatto è tipico. Cuscinetti forti ed elastici. Le unghie debbono essere possibilmente pigmentate.
ANDATURA: movimento costante, elegante ed armonico. Passo e trotto lungo con forte allungo e buona spinta del posteriore. Visti da davanti gli arti si muovono in parallelo.
MANTELLO Pelo: Colore: corto, lucente duro e fitto su tutto il corpo. Il colore di fondo è bianco puro. Varietà a macchie nere con macchie nere, varietà a macchie fegato con macchie fegato. Le macchie dovrebbero essere distribuite simmetricamente su tutto il corpo, nettamente rotonde e senza mescolanza con il colore bianco di fondo. La grandezza delle macchie deve essere possibilmente uniforme con un diametro di 2 – 3 cm. Nei cani di varietà fegato le macchie sono leggermente più piccole con un diametro di circa 2 cm. Le macchie sulla testa e sugli arti devono essere proporzionalmente più piccole rispetto a quelle del corpo. E’ desiderabile che anche sulla coda siano presenti delle macchie che sono anch’esse più piccole rispetto a quelle sul corpo. La moschettatura sul corpo non è desiderabile e deve essere penalizzata. Le macchie non devono fondersi l’una con l’altra e formare macchie più grandi. Le macchie estese e le aree colorate non sono desiderabili. Particolare attenzione va data alla macchiatura sulle orecchie.
TAGLIA E PESO: Altezza al garrese: maschi 56 – 62 cm, femmine 54-60 cm Cani che presentano una tipicità eccellente ed armonia non devono essere penalizzati, se la loro altezza al garrese supera il limite sopra descritto. DIFETTI: qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerata come difetto e la severità con cui questo difetto sarà penalizzato deve essere in esatta proporzione alla sua gravità ed al suo effetto sulla salute ed il benessere del cane e sulla capacità di svolgere il lavoro richiesto a questa razza.
DIFETTI ELIMINATORI: • Cani aggressivi od eccessivamente paurosi • Cani che mostrano chiaramente anormalità fisiche o turbe comportamentali devono essere squalificati. • Linea craniale convergente. • Mancanza di più di 6 premolari, dove non si deve tenere conto della mancanza dell’M3 che non è da considerare un difetto. • Entropio, ectropio, occhio gazzuolo, occhi di diverso colore (eterocromia), occhi blu, iride parzialmente di colore blu. • Tartufo non pigmentato. • Coda ad anello. • Monocolo (macchie nere su uno od ambedue gli occhi) o macchie estese (patch) su altre parti del corpo. • Tricolore (macchie nere e fegato sullo stesso cane), colore delle macchie brindle, macchie color limone, macchie color arancio, macchie blu ed il colore bianco puro senza macchie. • Pelo duro o pelo lungo. • Sordità.
N.B.: • I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto. • In allevamento dovrebbero venire usati soltanto cani clinicalmente sani, con conformazione tipica della razza.