Novembre 25, 2024

L'ultimo discendente di una blasonata famiglia di bassotti viene abbandonato in un canile perchè sua mamma ha avuto una scappatella con il bellissimo cane dei vicini... Carl-Leopold von Eschersbach non riesce proprio ad abituarsi alla vita del canile così appena ha l'opportunità di farsi adottare la sfrutta al massimo proponendo il suo "sguardo un pò così" che convince Carolin a scegliere proprio lui.

Da quel giorno Ettore, così rinominato dalla sua nuova padroncina, inizia una vita ricca di avventure e nuove amicizie, in primis quella con il vecchio gatto, il Signor Buck, grande conoscitore di umani. Ettore e il Signor Buck ne combinano di tutti i colori per cercare l'uomo giusto a Carolin che lo ha salvato da una vita in gabbia facendolo vivere in un posto magnifico, vicino ad un enorme parco nel quale sgattaiolare di nascosto insieme al suo compagno di avventure!

La storia è ricca di colpi di scena, piccoli disastri e peripezie, chissà se alla fine i due animali riusciranno a far innamorare Carolin dell'uomo giusto!

Un libro che scorre velocemente, da leggere tutto d'un fiato, le avventure di Ercole e del Signor Buck sono talmente divertenti che non vedrete l'ora di andare avanti nella lettura per sapere cosa combineranno ancora. Un libro adatto anche ai più piccoli.

 

Frauke Scheunemann si è dedicata alla narrativa dopo aver lavorato come giornalista e speaker presso il gruppo radiotelevisivo tedesco, NDR. Ha scritto molti libri di narrativa, tra cui la saga del gatto Winston di cui possiamo citare: Winston - Un gatto in missione segreta.

 

Ecco un paio di citazioni che mi sono piaciute:

"ERCOLE! E va bene. Carolin non avrà gusto nella scelta dei nomi per bassotti ed io dovrò semplicemente abituarmi a questo nuovo e strano nome [...]". (pag. 12)

"Per noi bassotti è davvero comico guardare le donne che si piazzano davanti all'armadio, ne tirano fuori qualcosa, se l'appoggiano sul corpo e poi vanno allo specchio per vedere l'effetto che fa. Ok, nel frattempo ho imparato che gli esseri umani cambiano il pelo a seconda delle occasioni... quello che per me resta un mistero però è il criterio che regola questa muta. Come mai ieri un vestito a fiori e domani un paio di pantaloni neri? [...]". (peg. 167)

 

   

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