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"I cani appartengono a quella ristretta cerchia di truffatori, veri maestri nella loro arte, che ci lasciano gabbati e contenti". In queste poche righe si riassume il senso del libro di Stephen Budiansky, una lettura che ci fa capire come ragionano e si comportano i cani e come noi sbagliamo ad interpretarli. Sono opportunisti, altrimenti non potrebbero sopravvivere, ma noi vediamo solo il lato coccoloso e affettuoso di questo splendido animale che ha saputo addomesticare l'uomo meglio di quanto l'uomo abbia fatto con lui!
Un libro che tutti i padroni di cani, o aspiranti tali, dovrebbero leggere. Un libro ironico, ma allo stesso tempo ricco di informazioni utili per chi decide di condividere la propria vita con un cane. Il libro che aiuta il padrone a comprendere il suo "fedele" compagno di vita, necessario per poter far vivere il cane in un mondo giusto per lui, in cui viene rispettato in quanto animale e non umanizzato, come spesso accade.
Il libro è ricco di spiegazioni circa i comportamenti, a volte per noi strani, dei nostri amici cani, stravaganze, abitudini del Canis familiaris spiegate al meglio con un tocco di ironia, che non guasta mai!
L'indole del cane di Stephen Budiansky è il libro da tenere nella libreria di ogni casa in cui vive un cane, il mio è pieno di sottolineature e la ri-lettura, nonostante sia ormai datato (la prima edizione è del 2000), è sempre piacevole.
Stephen Budiansky è un giornalista scientifico americano, ex redattore della rivista scientifica Nature, come free-lance ha scritto articoli per il New York Times, il Washington Post e l'Economist. Autore di molti testi sugli animali, oltre L'indole del cane possiamo ricordare Il carattere del gatto (2003)
Ecco alcuni dei periodi dei libro che mi sono piaciuti di più: "Nel fingersi malati i cani danno prova di un'inventiva degna di quella degli umani affetti da sindrome di Munchhausen. Avendo capito cosa spinge i padroni a prodigare loro attenzioni, coccole e cibi speciali, i cani manifestano sintomi orribili, privi di qualunque origine fisica. [...] I cani ne sanno una più del diavolo. Noi siamo dei veri polli". (pag. 13)
"Vedere i cani per ciò che sono, cioè dotati di modalità di apprendimento canine, motivazioni canine, percezioni canine e istinti canini, significa avere rispetto per la loro reale natura e per le loro reali capacità, e non vederli come noi - con la nostra immaginazione limitata e autoreferenziale - tendiamo a fare". (pag. 20)