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In "Abbaiare stanca" si raccontano le avventure de Il Cane, questo il nome del protagonista canino, e della sua padroncina Mela.
Il Cane è un cucciolo che, dopo la morte della madre adottiva, viene catturato e portato in un canile francese, dopo qualche giorno viene visto da Mela e adottato dalla sua nuova famiglia umana. Pennac racconta le avventure dal punto di vista de Il Cane che viene bistrattato dai genitori di Mela e, successivamente, anche dalla bambina.
Nel libro vengono toccati molti temi importanti, primo tra tutti, l'abbandono dei cani durante l'estate.
Alla fine vissero tutti felici e contenti, soprattutto Il Cane che è riuscito ad addestrare la sua padroncina a trattarlo con rispetto, il rispetto che si dovrebbe avere nei confronti di ogni essere vivente, ma che spesso non abbiamo.
Il libro l'ho letto in due momenti differenti della mia vita, a 10 anni e venticinque anni dopo. La seconda lettura non mi ha entusiasmata molto, probabilmente è un libro più adatto a bambini e ragazzi, ma c'è una parte che non mi è piaciuta nè allora, nè oggi, è la nota d'autore al termine del libro. Pennac racconta dei cani con cui ha condiviso la propria vita, la descrizione del dobermann è alquanto offensiva nei confronti della razza e di tutti gli addetti ai lavori (addestratori, allevatori, veterinari ecc.) che da decenni cercano di sfatare i falsi miti che circolano su questa razza, primo tra tutti quello della pazzia a sette anni. E' già difficile combattere contro l'ignoranza delle persone, se poi certe idiozie vengono scritte su libri che possono leggere migliaia di persone, bhe... è peggio che combattere contro i mulini a vento.
Daniel Pennac (pseudonimo di Daniel Pennacchioni) è un insegnante e scrittore francese, classe '44 ha vissuto tra l'Africa, il sud-est asiatico e l'Europa. Autore di molti libri, il più famoso "Il paradiso degli orchi" (1985) primo del ciclo Malaussène, nel 1997 scrive "Signori bambini" da cui verrà tratto il film di Pierre Boutron.