Novembre 24, 2024

A chi affidare gli animali in caso di separazione?

A chi affidare il cane, il gatto o altri animali in caso di separazione?

L'aumento degli animali domestici per famiglia e quello delle separazioni hanno portato a problemi in un quadro normativo carente. In Italia ci sono ancora troppi buchi normativi per quanto riguarda i diritti degli animali ed i diritti/doveri dei cittadini/padroni.

Solo di recente è stato preso in considerazione il problema dell'affido dell'animale da compagnia in caso di separazione tra coniugi che, secondo quanto recita l'art 455-ter del Titolo XIV-bis degli animali (Libro primo del Codice Civile): "In caso di separazione dei coniugi, proprietari di un animale familiare, il Tribunale, in mancanza di un accordo tra le parti, a prescindere dal regime di separazione o di comunione dei beni e a quanto risultante dai documenti anagrafici dell'animale, sentiti i coniugi, i conviventi, la prole e, se del caso, esperti di comportamento animale, attribuisce l'affido esclusivo o condiviso dall'animale alla parte in grado di garantirne il maggior benessere. Il tribunale è competente a decidere in merito all'affido di cui al presente comma anche in caso di cessazione della convivenza more uxorio."

Fino ad oggi le decisioni riguardo l'affido di cani, gatti o altri animali in caso di separazione, venivano prese dai coniugi che, accordandosi, stabilivano le condizioni del mantenimento dell'animale domestico, oltre alla divisione delle spese economiche da sostenere.

Nel caso in cui non si trovava l'accordo si doveva ricorrere al Giudice che doveva decidere cercando di tutelare al massimo il benessere dell'animale (spesso affidato alla persona che aveva in affidamento anche i figli), solo qualche tempo fa, si è iniziato a parlare di affidamento congiunto.

La sentenza che ha portato alla luce l'affidamento congiunto anche per gli animali è stata emessa dal Tribunale di Cremona. Con questo tipo di affidamento si garantisce ai coniugi di potersi prendere cura congiuntamente del loro animale (in questo caso un cane), anche quando non si sta più insieme, dividendo le spese per il mantenimento a metà.

Grazie a questa rivoluzionaria sentenza si attribuiscono all'animale domestico gli stessi diritti riservati ai figli.

Ma cosa accade in assenza di matrimonio? Le cose sono un pò più complicate dal momento che possono valere a tutti gli effetti i diritti derivanti dall'iscrizione all'Anagrafe Canina degli Animali D'Affezione, ma anche qui è possibile richiedere l'affidamento congiunto.

Dal punto di vista legale, chi detiene l'animale deve restituirlo all'intestatario (colui che lo ha iscritto all'Anagrafe degli Animali d'Affezione), in caso di mancata restituzione il giudice può intimare la restituzione dell'animale. Il detentore dovrà, quindi, dimostrare che l’animale ha sviluppato una relazione affettiva con entrambi e che entrambi se ne sono presi cura in egual misura andando quasi a vanificare i diritti di proprietà dell'animale considerato un essere senziente e non un bene.

Last modified on Lunedì, 08 Gennaio 2018 12:20
Eleonora Giorgi

Addestratore Cinofilo Riconosciuto ENCI e FISC

Conduttrice IGP

Mi occupo nello specifico di Educazione Base, Guida alla scelta del Cucciolo, Maintrailing, Puppy Class e Preparazione per i Brevetti

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