Novembre 24, 2024

"Dog crazy" è un romanzo strano, questo perchè di fondo c'è una storia che, inconsciamente, il lettore sa già come andrà a finire e quindi va ad aggiungersi a tutta una serie di romanzi già letti e riletti, nonostante i personaggi e gli scenari siano differenti.

Allo stesso tempo però, ci racconta la storia di una psicologa che soffre di una fobia particolare, l'agorafobia (la paura degli spazi aperti), con annessi attacchi di panico. Una psicologa che pensa di aver ereditato questa "malattia" da sua madre, alla quale non vuole far sapere che ne soffre. Meggie Brennan, questo il nome della protagonista, ci racconta, pagina dopo pagina, la sua vita passata e presente, sempre con accanto un cane. E' proprio il cane, anzi i cani, Toby e Billy, i due fili conduttori del romanzo.

Il primo è il cane di Meggie, il secondo un cane per il quale la psicologa proverà a vincere la sua fobia. Ci riuscirà, e come? 

Nel libro molti sono i riferimenti a studi psicologici sull'effetto che hanno i cani in alcune situazioni, oltre all'introduzione di una figura professionale che, almeno per quanto ne sappia, in Italia non esiste: il consulente per l'elaborazione del lutto per gli animali domestici.

Nel romanzo l'autrice parla di questa figura e di come sia difficile per una persona che ha perso un animale domestico elaborare il lutto, senza dover risultare ridicola agli occhi delle persone che le sono intorno, soprattutto agli occhi di chi un animale non lo ha mai avuto e non comprende il legame che viene a formarsi tra questo ed il suo umano.

Non posso scrivere di più altrimenti rovinerei l'effetto sorpresa, ma penso che sia un buon libro da leggere, anche solo per capire quanto gli animali, in questo caso i cani, possano essere di aiuto a molte persone ed utili per "curare" gli animi della gente.

 

Meg Donohue è un'autrice di bestseller, nata a Phildelphia, vive a San Francisco con il marito, le figlie ed un cane. Sono svariati i romanzi da lei scritti, tradotti in molte lingue tra cui l'olandese, il turco ed il polacco. 

Ha conseguito un master presso la Columbia University.  Il suo romanzo di debutto, How to Eat a Cupcake (2012), ha raggiunto il numero uno nella lista dei bestseller di NookBook ed è stato un bestseller del Boston Globe, il secondo romanzo, All the Summer Girls (2013) è stato un bestseller di USA Today, Amazon e Apple Books. Il terzo romanzo di Meg, Dog Crazy (2015) è stato un bestseller di Amazon.

Il periodo che mi è piaciuto di più: "[...] Questo è uno dei fattori che rende tanto difficile la perdita di un cane. Certa gente non comprende il grado d'importanza di questo rapporto. E' difficile abbandonarsi al lutto come si vorrebbe, per timore di essere giudicati dagli altri. Ma l'amore è amore. La perdita è perdita [...]". (pag. 235)

 

   

   

Enzo: questo è il nome del protagonista. Un bel cane allegro e coscienzioso, curioso e affascinato dal mondo degli umani, con il sogno di diventare uno di loro.

Enzo è un incrocio labrador-terrier, un cane nato in campagna e cresciuto in città, Seattle per la precisione, innamorato del proprio padrone, Danny, con il quale condivide la passione per l’automobilismo. E non solo, condivide la vita. Condivide gioie e dolori.

L’amicizia tra i due protagonisti è a dir poco bellissima, piena di forza, amore, pazienza. Il loro rapporto spicca così tanto all’interno delle pagine da offuscare tutte le altre relazioni, comprese quelle tra Denny, sua moglie Eve e sua figlia Zoe.

La particolarità di questo libro sta nel fatto che il personaggio principale è proprio Enzo, il quale, dal suo punto di vista canino, torna con la memoria ai momenti più importanti della sua esistenza che prevede la presenza costante di Danny.

Forse, soltanto chi ha un animale, gatto o cane che sia, può comprendere quale legame esista tra i due. 

Per molti potrà essere l'ennesima storia tra essere umano e cane, ma non è solo questo. È un insieme di emozioni, sorrisi, lacrime, risate di gusto, amarezza per l'inevitabile trascorrere della vita e delle cose.

Enzo ti prende per mano e ti trascina dall'inizio alla fine della storia, la storia di un cane e della sua famiglia.

Il linguaggio utilizzato è semplice, ma riesce a tenere il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. I personaggi sono descritti così bene da sembrare veri, concreti. 

Vi dico la verità, non ho mai pianto per un libro come ho pianto per questo. Mi sono affezionata ad Enzo, praticamente vivevo le sue gioie e i suoi dolori. Quando ho finito la lettura mi sono sentita come se avessi perso qualcosa, anzi qualcuno.  

Il trailer ufficiale del film:

 

Garth Stein è uno scrittore e produttore cinematografico americano, nato a Los Angeles e cresciuto a Seattle, per poi andare a vivere a New York. E' divenuto famoso per il libro "L'arte di correre sotto la pioggia", un libro che raccoglie le sue due passioni: gli animali e l'automobilismo. Il best seller è stato tradotto in 28 lingue ed è divenuto un film nel 2019, in Italia è stato distribuito il 7 novembre con il titolo "Attraverso i miei occhi".

Dello stesso autore: "Corvo rubò la luna" (2010) e "Cose da grandi" (2005)

 

La frasa del libro che mi è piaciuta di più è: "Quando rinascerò uomo, troverò Denny. Troverò Zoë. Andrò loro incontro, stringerò loro la mano e dirò che li saluta Enzo. Loro capiranno"

 

   

"Qua la zampa dottore!" è un libro particolare, nel senso che non ha una trama ben definita, a meno che non vogliamo prendere come filo conduttore la prima paziente di cui si occupa questo veterinario inglese trapiantato in America. 

Sage e il suo compagno umano, il signor Hartman, sono la prima coppia umano-cane che incontriamo entrando nella clinica veterinaria dove il dottor Trout lavora come chirurgo veterinario. 

Nel libro viene riassunta, in una sola giornata, la vita lavorativa di questo veterinario di Boston, l'autore ci racconta alcuni dei casi più strani ed emozionanti con cui ha dovuto fare i conti durante la sua carriera, il tutto condito da spiegazioni scientifiche di alcune malattie, casistiche e statistiche riguardanti non solo le patologie più o meno diffuse negli animali (in particolar modo cani), ma anche riguardanti teorie o studi sulle persone ed il loro rapporto con gli animali. L'autore ci pone di fronte ad alcuni argomenti di ordine etico, come l'eutanasia, la chirurgia estetica sugli animali, il rapporto tra animali e uomini e quanto questi siano disposti a spendere e fare per loro. L'autore prova a fare un confronto con le spese mediche umane e quelle veterinarie, troppo costose, ma soltanto perchè la maggior parte degli americani possiede un'assicurazione sanitaria e non si rende conto di quanto siano costose quelle umane! Parla di come, oggi, i proprietari di animali siano più attenti a ciò che succede ai propri compagni pelosi, come si avvicinino alle malattie anche attraverso il web, l'autore ci fa capire come questo sia uno strumento importante, ma a doppio taglio, poichè chiunque può scrivere cose: "A volte internet assomiglia un pò ad una religione per agnostici che hanno bisogno di una spalla su cui piangere solo quando le cose si mettono male. Per farla breve, il mio consiglio è quello di considerare un pò tutti gli aspetti, di non perdere mai di vista il quadro generale e di ricordarsi sempre che le cattive notizie riscuotono maggior successo di quelle buone".

In queste trecento pagine viviamo una giornata interessante, e stancante allo stesso tempo, insieme al dottor Trout che prova a farci osservare la medicina veterinaria a 360°: dal punto di vista del medico, del paziente e del cliente, ci spiega come la cattiva comunicazione sia la causa di molte azioni legali nei confronti dei medici veterinari e come le scoperte in campo umano vengano riadattate sugli animali.

Insomma, un libro particolare perchè di fondo non c'è una vera e propria trama, ma prende il lettore come se ci fosse poichè non si vede l'ora di girare pagina e scoprire quale nuova avventura attenda il dottor Trout, perchè non si vede l'ora di imparare cose nuove e scoprire dati o informazioni che in pochi rendono noti. Un libro sugli animali e su una professione che sta diventando sempre più importante per i proprietari di animali da compagnia.

Certo, lo stile non è il massimo, ma le pagine scorrono senza problemi e la traduzione in italiano è stata fatta molto bene.

 

Nick Trout è un veterinario diplomatosi alla scuola di veterinaria all'Università di Cambridge nel 1989, per poi diplomarsi anche al Collegio dei chirurghi veterinari americano ed europeo. Per vent'anni è stato chirurgo presso l'Angel Animal Medical Center di Boston. Vive in Massachusetts con la moglie, la figlia ed il loro Labrador, Thai. Trout è autore di tre saggi (Dimmi dove fa male, L'amore è la migliore medicina e Ever by My Side), i suoi primi due romanzi The Patron Saint of Lost Dogs (Il Santo patrono dei cani perduti) e Dog Gone, Back Soon sono stati i bestseller del Boston Globe. L'ultimo romanzo è The Wonder of Lost Cause uscito il 30 aprile del 2019. Questo il suo sito internet https://www.drnicktrout.com/books

 

La periodo che mi è piaciuto di più di questo libro è: "Gli animali divorano la nostra solitudine. Ci danno uno scopo, delle responsabilità, una ragione per alzarci la mattina e per guardare al futuro. Ci sostengono, ci aiutano ad allontanare il dolore, ci fanno ridere e approfittano senza remore della nostra debolezza per sfruttare i nostri mobili, i nostri letti e i nostri frigoriferi. Non chiediamo di meglio". (p.25)

 

  

 

 

Psicologia del cane è una guida a cui chiunque si occupi di cinofilia non può rinunciare, e che dovrebbe essere letta anche da chiunque decida di prendere un cane. Uno dei libri da dover avere nella propria libreria. Un'opera di notevole valore tecnico, ricca di citazioni dedotte da scritti specialistici del settore. Un'opera scritta con un linguaggio semplice, che ne facilita la comprensione nonostante sia svolta con rigore scientifico.

Gilberto Fanfoni, racconta le esperienze maturate in oltre quarant'anni di frequentazione dei campi di lavoro della cinofilia. In quest'opera si parla di psicologia canina, molto diversa da quella umana, dalla quale troppo spesso si prendono in prestito termini non del tutto utilizzabili anche nell'ambito cinofilo, si parla dell'evoluzione che questa psicologia ha subito, insieme all'evoluzione del cane domestico. Si spiegano brevemente, ma in maniera chiara ed esaustiva, cosa sono le doti naturali del cane, gli impulsi e le motivazioni, quali sono i processi dell'apprendimento canino, i suoi tempi e le categorie.

Fanfoni non dimentica di esprimersi sul linguaggio del cane domestico, linguaggio che non tutti i proprietari di cani conoscono e/o comprendono facendo nascere conflitti nel rapporto con il proprio compagno di vita, l'autore ci spiega come dovrebbe essere il proprietario ideale ed il suo ruolo, non tralasciando nozioni importantissime sull'addestramento.

Il libro si conclude con l'analisi comportamentale del cane operativo e con il pensiero dell'autore circa la facilità con la quale si adottano ed acquistano cani che, spesso, finiscono per essere abbandonati.

Il messaggio che viene lasciato dalla lettura di questo libro, secondo me uno dei più importanti, è che il CANE VA CAPITO, occorre instaurare un rapporto di fiducia con il proprio cane, un rapporto fatto di regole ben precise e basato sulla giustizia e la calma, due virtù che non devono mai mancare al proprietario. Se manca il rapporto fiduciario tra cane e proprietario non può esserci un corretto comportamento sociale del cane.

 

Gilberto Fanfoni (1929-1999) studiò medicina veterinaria e diventò il più giovane giudice dell'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana. Non accettando i metodi addestrativi dell'epoca, in collaborazione con il dottor Claudio Bussadori e Vittoino Meneghetti, fondò la scuola di pensiero che diffuse "l'addestramento naturale".

Come giudice di prove di lavoro per cani da utilità e difesa divenne molto noto, arrivò ad officiare anche in competizioni a livello mondiale, fu vicepresidente della Società Amatori del Pastore tedesco (SAS), con la responsabilità del settore addestramento.

Sviluppò molte teorie sullo studio del comportamento del cane domestico, diventò profondo conoscitore dell'impiego del cane nell'ambito della Protezione Civile.

Fu docente di psicologia canina ai corsi di preparazione delle unità cinofile da scovo macerie nelle scuole di Milano e Trento, consulente e docente alla scuola di formazione delle unità cinofile di Serrada per i cani da ricerca in superficie e giudice delle prove di abilitazione per entrambe le specialità. 

Autore di molti libri tra cui: "L'olfatto del cane e la sua utilità"; "Il cane utile all'uomo" editrice San Giorgio 

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