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Addestratore Cinofilo Riconosciuto ENCI e FISC
Conduttrice IGP
Mi occupo nello specifico di Educazione Base, Guida alla scelta del Cucciolo, Maintrailing, Puppy Class e Preparazione per i Brevetti
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Daniela Maria Sgarlata, addestratrice professionale Enci e Csen, una delle tre persone in Italia facente parte del Victoria Stilwell Positively Dog Training Team, insieme alla sua boxerina di 4 anni Elvira, ha iniziato un percorso di ricerca molto interessante.
Dopo aver frequentato molti seminari di mantrailing, la disciplina che, tramite l'utilizzo di cani da utilità appositamente addestrati, permette la ricerca di persone sfruttando le sviluppatissime capacità olfattive del cane (un cane da mantrailing è addestrato per seguire la specifica traccia olfattiva di una singola persona, mentre un cane da ricerca segue tracce olfattive umane in genere), tenuti da due istruttori differenti, e dopo più di due anni di lavoro e allenamento continuo, il binomio ha voluto mettersi alla prova sfruttando la capacità di Elvira nella ricerca di animali scomparsi.
Le due ragazze sono proprio all'inizio (Daniela viene contattata attraverso il passaparola), ma i risultati sono importanti.
Non si può mai dare la sicurezza del ritrovamento poiché ci sono molti fattori che incidono sulla "freschezza" o meno della traccia, oltre al fatto che il cane/gatto scomparso potrebbe essere stato prelevato da qualcuno, facendo perdere la traccia al cane a lavoro. E' successo proprio così in uno dei casi che Daniela ed Elvira hanno dovuto risolvere.
Cane scomparso in quel di Roma, Elvira, dopo aver potuto annusarne l'odore attraverso guinzagli, coperte, giochini e quanto altro non troppo manipolato da persone o altri cani, "ha seguito perfettamente la traccia – racconta Daniela - fino ad un punto nel quale si fermava segnalando un negativo (indicando quindi che la traccia terminava lì ndr.) mi sono spostata, ha ripreso la stessa traccia e, nello stesso punto, segnalava nuovamente il negativo". A quel punto le ricerche sono state interrotte, dopo qualche giorno la cagnolina è stata ritrovata ed è stato svelato il mistero della traccia interrotta, "abbiamo saputo che in quel punto, dove Elvira segnalava il negativo, era stata caricata su una macchina, quindi finiva lì la traccia". Ottimo lavoro!
Per poter procedere al ritrovamento di una animale o persona, occorono indumenti od oggetti manipolati dallo scomparso, oggetti che nessuno deve toccare per non lasciare sopra le proprie cellule epiteliali e, quindi, un odore differente. Non deve passare troppo tempo dalla scomparsa poiché la traccia potrebbe perdere intensità (pioggia, vento, ed altri fenomeni portano la traccia altrove oltre a farla svanire). Il cane segue la traccia naso a terra o in aria, questo dipende dalla razza del cane e dal tipo di traccia, il padrone lo segue tenendolo al guinzaglio, molto lungo, e senza forzature o pressioni sullo stesso per evitare di comunicare al cane un percorso diverso da quello che lui sta seguendo.
La ricerca dura 2-3 ore per non far stancare il cane, poi si ricomincia fino a quando il cane non perde la traccia, o non ritrova la persona o l'animale scomparso.
CASO IN CORSO
Daniela ed Elvira sono state chiamate per cercare un cane scomparso ormai da una settimana, Daniela avverte la difficoltà del ritrovamento: "ha piovuto, e non hanno avuto alcun avvistamento, la traccia sicuramente è scomparsa da giorni, tra tempo e acqua".
Daniela vive in compagnia di altre due boxerine, Janga e la più piccola, Gringa, di un anno. Anche con Gringa ha iniziato il percorso di mantrailing e, come afferma Daniela: "è diventata più brava di Elvira ma con gli altri animali non l'ho mai provata, preferisco maturi un po' di più prima di metterla alla prova sul campo".
Non ci si improvvisa ricercatori o addestratori, questo dovrebbe essere ovvio, in molti pensano di sapere tutto sui cani solo perché ne hanno avuti nella loro vita. Non è così. Il cane è un animale stupendo ma anche molto complesso, la sua psicologia deve essere studiata (moltissimo) e capita, occorre sapere cosa sia l'etologia e come comunica il cane.
La formazione è importante, a qualsiasi disciplina ci si voglia avvicinare, non si può credere di frequentare un corso o seminario ed essere i più bravi addestratori del mondo, servono anche molta pratica e studio continui, oltre l'umiltà di voler imparare da tutte le persone che si incontrano durante il proprio percorso.
Per quanto riguarda il mantrailing, ricordiamo che Daniela, ed Elvira, hanno una formazione specifica alla disciplina grazie ai seminari frequentati e al duro lavoro messo in atto, grazie al continuo allenamento e perfezionamento che va avanti da circa due anni, anche più volte a settimana.
E' possibile contattare Daniela Maria Sgarlata accedendo al suo sito internet danielasgarlata.it
Le foto sono coperte da copyright
Le razze canine che rientrano nel Gruppo 4 secondo la classificazione della FCI (Fédération Cynologique Internationale).
GRUPPO 4 - Bassotti
La prima colonna riporta il numero identificativo della razza e l'eventuale codifica della varietà, nell'ultima è presente il nome della razza ottenuta.
Nella foto due esemplari di Bassotto nano a pelo corto.
148 | BASSOTTI TEDESCHI | |
148 | KA | BASSOTTI TEDESCHI KANINCHEN A PELO CORTO |
148 | KB | BASSOTTI TEDESCHI KANINCHEN A PELO LUNGO |
148 | KC | BASSOTTI TEDESCHI KANINCHEN A PELO DURO |
148 | NA | BASSOTTI TEDESCHI NANO A PELO CORTO |
148 | NB | BASSOTTI TEDESCHI NANO A PELO LUNGO |
148 | NC | BASSOTTI TEDESCHI NANO A PELO DURO |
148 | SA | BASSOTTI TEDESCHI STANDARD A PELO CORTO |
148 | SB | BASSOTTI TEDESCHI STANDARD A PELO LUNGO |
148 | SC | BASSOTTI TEDESCHI STANDARD A PELO DURO |
Circa un anno fa ha aperto a Berlino il primo ristorante per cani e gatti. Ebbene si, avete letto bene, un ristorante per i nostri amici a quattro zampe. Il Pets Deli nasce dall'idea di David Spanier, un trentunenne tedesco che non riuscendo a trovare il cibo adatto per il proprio cane con intolleranze alimentari, ha pensato bene di fare da sé aprendo, a Grunewald, accanto alla più grossa area cani della città, il ristorante per animali da compagnia. Zona ottima dal momento che si trova anche nel quartiere più ricco della città.
In questo ristorante è possibile ordinare cibo da asporto o à la carte, pasti veri o semplici spuntini. Si possono scegliere gli ingredienti, tutti biologici, da un bancone posto all'ingresso del negozio e confezionare delle porzioni di varie grandezze e costi. Su delle mensole ci sono scatole contenenti crocchette, riso soffiato, particolari bevande (e qui i costi a porzione salgono) oltre a grossi frigoriferi contenenti buste surgelate con cibi già pronti.
Ma non è tutto. All'interno del ristorante è possibile trovare anche una stanza arredata come un salotto in cui i padroni possono rilassarsi e chiacchierare mentre i propri animali fanno lo spuntino, metti che il nostro cane non sappia come rimorchiare la cagnolina dei vicini, abbiamo la soluzione pronta per lui. Chi rifiuterebbe una cena a lume di candela, romanticismo alla "Lilli e il vagabondo"!
Molti di voi staranno storcendo il naso, sento già i commenti: "stiamo esagerando", "ma come gli vengono in mente certe idee", "solo all'estero certe cavolate" oppure "all'estero stanno proprio avanti!".E' qui che vi sbagliate, tutti, l'idea è stata ripresa e concretizzata anche in Italia. A giorni verrà inaugurato a Gussago, Brescia, il primo ristorante italiano dedicato ai cani ed ai gatti.A differenza del ristorante berlinese, qui sarà possibile avvalersi anche del servizio di lavaggio e tolettatura oltre ad un'ampia zona verde in cui gli animali potranno giocare e sperimentare percorsi.L'interno del locale è simile al ristorante tedesco: ciotole per i pasti installate nella sala così da poter mangiare direttamente in loco, menu da asporto, proprietari che potranno addirittura assaggiare i pasti dei loro quattro zampe per poter scegliere quello più adatto al proprio pet.Anche da noi, quindi, sarà possibile far sbocciare amori tra i nostri quattro zampe nel modo più tradizionale che esista... per noi.Già, per noi umani è normale portare a cena fuori la ragazza/o dei nostri sogni per poter iniziare una storia d'amore, non per gli animali. Come è normale per NOI andare al ristorante e non per i nostri cani o gatti.Sicuramente non è semplice riuscire a reperire cibi particolari per gli animali con disturbi alimentari, me ne rendo conto ma, credo, che qui si stia andando oltre. Parlo spesso di umanizzazione degli animali, siano essi cani, gatti o altri animali, è una pratica deleteria per l'animale stesso che viene trattato come una persona. Gli animali hanno esigenze differenti dalle nostre ed ogni nostro gesto viene da loro interpretato in modo differente da come lo interpreta una persona. Non possiamo credere che il nostro cane od il nostro gatto capiscano i lunghi discorsi che gli facciamo, come non possiamo credere che capiscano la differenza tra una cuccia tutta colorata e piena di fronzoli, da una semplicissima fatta con del legno ed un cuscino (tanto per parlare di estremi). Come possiamo credere che i nostri amici a quattro zampe riescano a capire che anziché dargli carne in scatola (crocchette, riso soffiato e quanto altro) comprato al supermercato, gli stiamo dando la più prelibata tra le carni o un piatto cucinato dallo chef più rinomato? Non possono. Mangiano ciò che gli diamo senza fare troppe storie (ovviamente c'è che preferisce il secco dall'umido o ha altre preferenze).Credo che stiamo andando oltre. Troppi eccessi, diamo importanza a cose che fanno piacere solamente a noi, pensiamo che le cose che sono necessarie per noi, lo siano anche per gli animali. Non è così.Cani, gatti & Co. hanno bisogno di esprimere sé stessi come animali e non come figli di turno, giocattoli per bambini, compagni per chi è solo. Dobbiamo rispettarli e questo vuol dire non solo non abbandonarli per farci le vacanze o non maltrattarli, vuol dire conoscerli, sapere quali siano i loro bisogni, imparare il loro linguaggio e non continuare a vivere per sentito dire, con teorie che venivano applicate negli anni '70 (si sono evoluti anche gli animali, a volte credo SOLO gli animali).Prima di prendere con noi un animale, che sia domestico o meno, dobbiamo studiare, capire come ci si deve comportare e rapportare con esso, occorre mettere da parte il nostro istinto materno che ci porta a voler proteggere tutto, ad intenerirci per ogni suo comportamento perché ci ricorda un piccolo cucciolo d'uomo alle prime esperienze.Questo non vuol dire che non dobbiamo provare affetto o non possiamo commuoverci quando lo guardiamo, vuol dire non ridurlo ad un perenne bambino bisognoso di cure che non richiede. Dobbiamo riconoscere in lui una propria autonomia, un carattere e delle qualità che sono animali e non umane.Non possiamo trattare il cane o gatto di turno come una persona e stupirci quando si comporta da animale, mettendo a rischio la nostra e l'altrui sicurezza.Non voglio demonizzare queste due iniziative ma vorrei che non si portassero all'esasperazione, per il bene nostro e, soprattutto, dei nostri amici a quattro zampe.Le razze canine che rientrano nel Gruppo 10 secondo la classificazione della FCI (Fédération Cynologique Internationale).
GRUPPO 10 - Levrieri
La prima colonna riporta il numero identificativo della razza e l'eventuale codifica della varietà, nell'ultima è presente il nome della razza ottenuta.
Nella foto, un esemplare di Saluki.
193 BARZOI
228 LEVRIERO AFGANO
269 SALUKI
160 IRISH WOLFHOUND
164 DEERHOUND
158 GREYHOUND
162 WHIPPET
188 SLOUGHI
200 PICCOLO LEVRIERO ITALIANO
240 MAGYAR AGAR
285 GALGO ESPANOL
307 AZAWAKH
333 LEVRIERO POLACCO
Perché i cani alzano la zampa per fare pipì?
Una delle domande più frequenti che mi vengono poste e anche una delle domande a cui i luoghi comuni hanno dato più risposte sbagliate.
I cani maschi alzano la zampa per fare pipì poiché così possono raggiungere posti più alti in cui depositare il proprio messaggio per gli altri cani e per marcare il territorio.
Ebbene si, la pipì per i cani è ricca di informazioni, dice quanto è grande il cane che l’ha lasciata lì, se è maschio o femmina e, in questo secondo caso, se è in calore o meno. Indica anche l'età, lo stato di salute e lo stato d’animo dell’individuo che l’ha depositata. Anche le femmine utilizzano le orine per lo stesso motivo, ossia per lasciare messaggi, ma non hanno la necessità di marcare il territorio.
I cani maschi utilizzano le urine per segnalare quale sia il loro territorio, ovviamente più è spruzzata in alto, più chance ci sono di far credere ad un altro cane che chi l’ha lasciata lì sia un gigante ed è meglio lasciar stare qualsiasi rivalità. Ma non è solo questo il motivo, fare pipì il più in alto possibile serve anche per evitare che questa si mischi ad altre pipì o venga assorbita dal terreno rimanendo, quindi, “leggibile” il più a lungo possibile.
Alcuni cani, spesso quelli di piccola taglia, orinano tenendo le zampe posteriori in alto, la fanno proprio in verticale, per far credere di essere molto alti, in un certo senso, barano. Nel caso di cani molto territoriali, quelli che credono che tutta la città sia la loro casa, si consiglia di evitare di far marcare qualsiasi oggetto o muro incontri sulla propria strada, questi sono i cani che nella maggior parte dei casi si rivelano più aggressivi con i propri simili.
Nel caso di più pipì mischiate, l’olfatto del cane è in grado di discriminare gli odori e capire quanti e quali cani sono passati di lì. Vi sarà capitato di vedere cani che odorano per pochi secondi un punto e per lunghi periodi altri, il motivo risiede nel fatto che nel primo punto avranno trovato una sola traccia, nel secondo più di una e hanno dovuto impegnare del tempo per leggere tutte le informazioni.
E’ per questo che è sbagliato trascinare via il cane che sta annusando mentre si fa la passeggiata, è un po’ come se a noi togliessero da sotto il naso il giornale mentre stiamo leggendo un articolo interessante, oppure ci togliessero la connessione internet mentre stiamo guardando i messaggi sulla bacheca di Facebook!
Altre due domande sono spesso correlate alla prima: perché i cani maschi alzano la zampa e le femmine no? Perché molti cani maschi non lo fanno?
Sono i cani maschi a fare pipì con la zampa alzata poiché sono loro a marcare il territorio, non le femmine, devono indicare ad altri rivali in amore chi sono e come sono fatti, così da scoraggiare qualsiasi rivalità. Il cane maschio inizia ad alzare la zampa per fare pipì quando ha raggiunto la maturità sessuale, ma se non lo fa non è un dramma o meno virile, semplicemente sta più comodo nel fare i bisogni seduto, oppure non ha motivo di marcare un certo territorio, non sente la necessità di lasciare particolari informazioni per i cani che passeranno dopo. Spesso sono i cani di taglia grande a prediligere la posizione accovacciata per orinare poiché sono molto pesanti ed è più difficile espletare il bisognino con una zampa in alto.
Capita, non di rado, vedere anche cagnoline femmine fare pipì con la zampa alzata, spesso sono sterilizzate, non è un comportamento patologico ed è abbastanza normale, alcuni educatori tendono a scoraggiare tale comportamento distraendola mentre fa i bisogni (sarebbe inutile sgridarla, non sta facendo nulla di male).
Per concludere, i cani maschi alzano la zampa per lasciare i messaggi il più in alto possibile e per marcare il territorio, se alcuni non lo fanno non è un problema patologico, come non lo è quando ad alzare la zampa è una femmina.
Anche le femmine lasciano messaggi con la pipì ma non hanno il bisogno di marcatura quindi la fanno accovacciate come molti cani di grossa taglia.
Non dobbiamo mai trascinare via un cane che sta annusando la pipì altrui, sarebbe scorretto e maleducato, occorre farlo solo nel caso in cui il comportamento diventa eccessivo, così come nel caso di cani che marcano ogni cosa.
Fonte foto: Google
Milano, ecco i canili, gattili e rifugi presenti nella città e nel resto della Lombardia. Se conoscete altre strutture potete comunicarcele scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Fonte foto: google
LOMBARDIA
- PROTEZIONE ANIMALI LEGNANO
Indirizzo: Via Don Milani 24, Legnano (MI)
Telefono: 348 3061488 - 0331 466665
Riferimento: Ornella Rossetti info@protezioneanimalidilegnano.c
Sito Web: www.protezioneanimalidilegnano.com
- ACCHIAPPANAIMALI
Indirizzo: Via Luigi Tadini, 38, Bergamo (BG)
Telefono: 331.5038100
Riferimento: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Web: www.acchiappanimali.com
- AIDAR
Indirizzo: Via grumi 8/c Corte Franca ( BS)
Telefono: 3470861030
Riferimento: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Benita Parenti
Sito Web: www.aidar.it/
- ANIMALS EMERGENCY ONLUS
Indirizzo: Via Drawin 31, Trezzano sul Naviglio (MI)
Telefono: 0283428737
Riferimento: Gaetano Ussia (presidente) 3335480749 Email : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Web: www.animalsemergency.com
- ANIMALIBERA
Indirizzo: Via Brugarole, 100, Capriate (BG)
Telefono: 3384524334
Riferimento: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Web: www.animaliberaonlus.it
- ASS. IO CAMMINO CON FIDO
Indirizzo: Via Carlo Porta, 2, Gorgonzola (MI)
Telefono: 3493154238 - 348.7660198
Riferimento: Milena Piazzalunga
Sito Web: www.iocamminoconfido.it
- ASS. ZAMPE D'ORO ONLUS
Indirizzo: Via delle Giere, 1, Cairate (VA)
Telefono: 3403512539
Recapiti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Web: www.associazionezampedoro.org
- ASS. LE MUSE
Città: Rezzato SP.67 KM 2/3 (BS)
Telefono : 348/7105617 - 339/3680301
Riferimento: Silvia Campora 328-9199310
Recapito: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Web: www.associazionelemuse.com
- ASS. L.A.I.C.A. PER GLI ANIMALI
Città: Villa d'Erbusco (BS)
Telefono : 338/7662780 - 340/2853077
Riferimento: Tania Reggi
Sito Web: www.laicaperglianimali.it
- ASS.NE NO PROFIT AMO GLI ANIMALI
Indirizzo: Via Benedetto Marcello, 1, Milano (MI)
Telefono: 3391793362
Sito Web: www.amoglianimali.com
- ASS.NE CANILI DI MILANO
Indirizzo: Località Pieve Fissiraga, Lodi (LO)
Telefono: 338/8360753 - info@canilimilan
Riferimento: Roberta Oteri
Sito Web: www.canilimilano.it
- CANILE DI CALCINATELLO
Indirizzo: Via Gavardina, 2, Calcinatello (BS)
Riferimento: Adelina Abeni
Sito Web: www.caniledicalcinatello.it
- CANILE DI CALVENZANO
Indirizzo: Via Roma 22, Calvenzano (BG)
Telefono: 0363/86555
Riferimento: Angela Terni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Web: www.canilecalvenzano.com
- ENPA MONZA
Indirizzo: Via Buonarroti 52 - Via Lecco 164, Monza (MI)
Telefono: 039/835623 - 039/388304
Sito Web: www.enpamonza.it
- CANILE INTERCOMUNALE DI DESENZANO "VILLAGGIO PAOLINO"
- ASS.NE EMI
Indirizzo: Via Friuli, 12, Varese (VA)
Telefono: 0332/335077
Riferimento: Alessandro 349 6907950 (responsabile) Valeria (ore serali) 338 9031306
Sito Web: www.associazioneemi.it
- COUNTRY DOG RIFUGIO PRIVATO
Indirizzo: Via Gorki, 37, Limbiate (MI)
Telefono: 02 99050530 0299057337
Riferimento: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- CUORI CON LA CODA
Indirizzo: Via Cascina Piccola, San Giuliano Milanese (MI)
Telefono: 392/7228829-392/3388758
Riferimento: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Web: www.cuoriconlacoda.org
- DIAMOCI LA ZAMPA
Indirizzo: Via C. Battisti 19, S. Donato Milanese (MI)
Telefono: 02 7532990-3472549083
Riferimento: Alba Meyer Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Web: www.diamocilazampa.it
- DIMENSIONE ANIMALI BERGAMO
Indirizzo: Via Quarenghi, 7 Bergamo (BG)
Riferimento: Ilaria 3406414006 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Laura LAURA 3407887738 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito Web: www.dimensioneanimalebergamo.com
- DOG ANGELS
Indirizzo: Via Correggio, 9/A, Pioltello (MI)
Riferimento: Federica 347 3580018
Sito Web: www.dogangels.org
- GATTOLANDIA
Indirizzo: Via Sardegna 73, Monza (MI)
Riferimento: Eliana 345.8657754 - Marzia 345.865775
Sito Web: www.gattolandia.org
Il viaggio aereo per i cani può essere vietato o limitato per alcune destinazioni e su alcuni tipi di aerei. Occorre quindi informare la presenza del cane al momento della prenotazione.
Le regole per il trasporto variano a seconda del paese di partenza o destinazione, l'animale potrebbe viaggiare con noi in cabina, in stiva oppure trasportato obbligatoriamente via cargo (per animali di peso superiore ai 75Kg).
In generale, la IATA (International Air Transport Association), l'organizzazione internazionale delle compagnie aeree, ha stilato delle linee guida sul trasporto degli animali, ogni compagnia decide in autonomia molti aspetti del trasporto di animali (dimensioni e peso dell'animale e del trasportino, tariffe, modalità di prenotazione e numero di cani accettati in cabina ), per questo occorre contattare la singola compagnia prima di prenotare un volo.
Occorre prestare attenzione anche agli scali e al paese di destinazione, potrebbe accadere che il cane possa essere trattenuto per dei controlli sanitari (è bene informarsi su eventuali restrizioni di ogni paese), oppure che l'animale si stressi troppo nel trasferimento da un aereo all'altro in caso di scali. E' necessaria la prenotazione per il trasporto di qualsiasi animale.
In via generale le disposizioni sono le seguenti:
TRASPORTO IN CABINA
Cani e gatti possono viaggiare in cabina con noi se il loro peso è inferiore ai 6Kg (alcune compagnie accettano animali fino a 10 Kg), se il tipo di aereo lo permette. I cani guida possono viaggiare in cabina al di là del loro peso, ma muniti di guinzaglio e museruola.
Si può trasportare un solo animale per passeggero opportunamente inserito nel trasportino (considerato un bagaglio supplementare). L'animale deve restare all'interno del trasportino per l'intera durata del viaggio e non deve emanare cattivo odore, è bene che sia abituato all'uso del trasportino.
Il trasportino deve consentire all'animale di stra in una posizione comoda, di potersi girare ed accucciarsi; deve essere ben aerato, impermeabile e resistente; nel fondo deve essere presente un telo o un altro materiale assorbente. All'interno del trasportino il cane NON deve indossare guinzaglio o museruola.
I documenti richiesti sono: iscrizione all'anagrafe canina, libretto delle vaccinazioni, eventuale vaccino antirabbico e passaporto europeo.
Obbligatorio per i cani ed i gatti che pesano più di 6Kg (fino a 75Kg). Il viaggio nella stiva pressurizzata deve avvenire all'interno del trasportino o in gabbie rinforzate, si possono portare al massimo tre animali per passeggero. Ogni compagnia ha, però, le proprie regole per il trasporto degli animali che possono riguardare: dimensioni, materiale e chiusura del trasportino, eventuali documenti aggiuntivi a quelli richiesti normalmente (passaporto, iscrizione anagrafe canina, libretto delle vaccinazioni, eventuale vaccino antirabbico).
Anche per questo tipo di viaggio il trasportino deve consentire all'animale di stra in una posizione comoda, di potersi girare ed accucciarsi; deve essere ben aerato, impermeabile e resistente; nel fondo deve essere presente un telo o un altro materiale assorbente. All'interno del trasportino il cane NON deve indossare guinzaglio o museruola.
E' obbligatorio il trasporto via cargo per animali il cui peso supera i 75Kg e se si viaggia verso un paese che autorizza il trasporto di animali solo via cargo.
Ecco un elenco delle principali compagnie aeree ed il link per accedere ai regolamenti per il trasporto via cargo:
Prima della partenza occorre sentire il proprio veterinario per valutare lo stato di salute dell'animale, se è consentito il viaggio in aereo e per valutare l'opportunità di somministrare tranquillanti o antiemetici.
Prima della partenza occorre assicurarsi che l'animale abbia acqua a disposizione, mentre è sconsigliato il cibo.
Per maggiori informazioni sulle regole IATA, e su come misurare animali e gabbie, potete consultare IATA Traveler's Pet Corner
Cane San Bernardo, in molti lo conoscono e ri-conoscono per la sua presenza in molti film e cartoni animati (es. Nebbia di Heidi), in pochi sanno realmente la sua storia e quali sono le sue origini.
Il Cane San Bernardo (St.Bernhardshund, Bernhardiner) appartiene al 2° gruppo di razze canine, (cani di tipo Pinscher e Schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri), con riferimento alla sezione 2 molossoidi, tipo cane da montagna Senza prova di lavoro.
La razza è relativamente giovane, solo nel 1862, in occasione dell’esposizione canina di Birmingham questi cani vennero chiamati con il nome di San Bernardo, il nome fu riconosciuto ufficialmente solo nel 1880, il 15 marzo di quattro anni dopo venne fondato il Club Svizzero del San Bernardo a Basilea. Lo standard internazionale del cane San Bernardo venne approvato e reso ufficiale durante il Congresso Cinologico Europeo di Zurigo il 2 giugno 1887 che attesta anche l’origine Svizzera della razza.
Ci sono molte storie riguardanti le origini del cane San Bernardo, una fra tutte viene citata maggiormente, è quella che afferma come alcuni cuccioli di mastino furono donati, intorno al 1660, ai monaci dell’Ospizio del Gran San Bernardo per proteggersi dai briganti. I Canonici viste le ottime capacità psicofisiche dei cani mastini, decisero di addestrarli al soccorso (1750 circa) di quanti si smarrivano nelle nevi e nelle valanghe.
Molte testimonianze dell’epoca ricordano il grande lavori di questi cani mastini che aiutavano i viandanti a raggiungere la montagna e a ritrovare i sentieri coperti dalle abbondanti nevicate.
I Canonici dell’Ospizio iniziarono a far riprodurre ed addestrare i cani per avere un aiuto fidato in situazioni di emergenza.
Intorno al 1850 l’allevamento dei Canonici subì una crisi dovuta dalla consanguineità dei soggetti, molti cuccioli non riuscivano a sopravvivere ed altri presentavano malformazioni, per rimediare, decisero di incrociare i mastini con i cani Terranova, i più adatti, secondo i Canonici, a garantire un ottimo risultato. I Terranova vennero scelti per le loro qualità, simili ai cani che già possedevano. Le cucciolate successive presentavano anche soggetti a pelo lungo che vennero regalati agli abitanti delle valli poiché il loro pelo era d’impiccio nelle lunghe camminate nelle nevi, troppo pesante, rallentava e metteva in pericolo il cane (oggi le varietà di San Bernardo sono due: pelo lungo e pelo corto).
La diversificazione delle linee di sangue si deve a Henry Schumacher di Holligen che, nel 1867, fondò il primo allevamento fuori dell’Ospizio. Schumacher fu il primo a stabilire documenti genealogici per i propri soggetti, il primo cane iscritto al libro genealogico fu Leon. Schumacher durante l’esposizione di Parigi del 1867 ricevette dal Priore Roh, il certificato di provenienza dal Gran San Bernardo.
Oggi i monaci non allevano più personalmente i cani. Esiste la Fondazione Barry a Martigny che garantisce l’allevamento e lo standard della razza e gestisce un museo, il Musée et Chiens du Saint-Bernard. Durante l’estate alcuni esemplari di San Bernardo vengono trasferiti in montagna, presso l’Ospizio dove c’è un canile e possono essere ammirati dai turisti.
Nel 1800 nacque Barry, il cane che nel corso dei suoi quattordici anni di vita salvò più di quaranta persone. Il cane era dedito al lavoro, si racconta che fu ucciso dal un soldato nipponico che lo aveva scambiato per un lupo, era il 1814. Barry fu imbalsamato e, ad un anno dalla sua morte, fu esposto al museo di storia naturale di Berna dove da sempre i turisti possono ammirarlo.
A Barry fu dedicato anche un monumento che si trova all’ingresso del cimitero dei cani di Asnières (Parigi), sotto la statua una frase: “Ha salvato la vita a 40 persone, è stato ucciso dal 41 °”.
Da allora i Canonici dell’Ospizio danno il nome Barry al cane maschio più bello dell’allevamento.
Nel 1967 è stato fondato in Italia dal Dr. Antonio Morsiani il Club Italiano San Bernardo (CISB) unico Club ufficialmente riconosciuto dall'Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI) e dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI) per la tutela e la salvaguardia del cane di San Bernardo a livello nazionale. I soci allevatori del Club Italiano San Bernardo garantiscono il rispetto dello Standard morfologico, della corretta selezione morfo-genetica, sanitaria e caratteriale dei loro soggetti, sottoposti sempre a rigorosi controlli da parte del CISB stesso e dell'Ente Nazionale Cinofilia Italiana.
Nel 1997 viene fondata l'Associazione Italiana San Bernardo (AISB) che mira a svolgere azioni per migliorare, incrementare, valorizzare, diffondere e tutelare la razza del Cane di San Bernardo potenziandone la selezione e l’allevamento.
Il cane San Berardo più grande di tutti i tempi è vissuto in Inghilterra tra il 1880 e il 1890, il suo nome era “Lord Bute” e misurava 109cm al garrese con un peso di 112 Kg.
LO STANDARD ENCI – Questo lo standard attuale redatto dall'ENCI N° 61 / 21.01.2004
ORIGINE: Svizzera
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 29.10.2003
UTILIZZAZIONE: Cane di accompagnamento, da guardia e da fattoria
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher e Schnauzer Molossoidi e cani bovari svizzeri Sezione 2.2 Molossoidi, tipo cane da montagna Senza prova di lavoro
ASPETTO GENERALE Esistono due varietà di San Bernardo
• Varietà a pelo corto (doppio pelo)
• Varietà a pelo lungo
Ambedue sono di taglia considerevole e hanno un aspetto maestoso. Il corpo è forte, asciutto,e muscoloso e armonioso; la testa è imponente; l’ espressione sveglia.
PROPORZIONI IMPORTANTI • Proporzione ideale fra l’altezza al garrese : lunghezza del corpo (misurata dalla punta della spalla alla punta della natica) = 9 : 10
• Proporzione ideale fra l’altezza al garrese e la profondità del torace = come da schizzo seguente.
• La lunghezza totale della testa è leggermente superiore a un terzo dell’altezza al garrese.
• Il rapporto tra la profondità del muso (misurata alla sua radice) e la sua lunghezza è vicino a 2 : 1
• La lunghezza del muso è leggermente superiore a un terzo della lunghezza totale della testa.
COMPORTAMENTO – CARATTERE Di carattere amabile, di temperamento da tranquillo a vivace, vigile.
TESTA Nell’insieme potente, espressiva e d’aspetto imponente
REGIONE DEL CRANIO Cranio vista dal davanti e di profilo, la parte superiore del cranio, robusto e largo, è leggermente convessa; quando il cane è in attenzione, l’attacco degli orecchi forma una linea diritta con la parte superiore del cranio; il cranio si fonde da ogni lato con morbida rotondità nelle parti alte delle guance, fortemente sviluppate. Sul davanti, la fronte cade in ripida pendenza sulla radice del muso. La cresta occipitale è solo moderatamente marcata, mentre le arcate sopra orbitali sono molto sviluppate. Dalla radice del muso, la sutura metopica, nettamente pronunciata, si prolunga in mezzo al cranio. La pelle della fronte forma sopra gli occhi delle pieghe leggere che convergono verso la sutura metopica. Quando il cane è in attenzione, si evidenziano maggiormente; normalmente sono piuttosto discrete. Stop ben marcato.
REGIONE DEL MUSO Tartufo ampio e angolato; di colore nero. Le narici sono molto aperte. Muso di una larghezza che si mantiene uguale; canna nasale diritta, con una leggera scanalatura.
Labbra: il bordo delle labbra è pigmentato di nero. Le labbra superiori, molto sviluppate, sono tese e non esageratamente pendenti; formano, verso il tartufo, un arco di ampio raggio. La commessura labiale è evidente.
Mascelle/Denti: mascella superiore e inferiore forti, larghe e della stessa lunghezza. Denti ben sviluppati. Regolare e completa chiusura a forbice o a tenaglia. Un prognatismo inferiore poco marcato senza perdita di 2 contatto è ammesso. La mancanza dei PM1 (premolari 1) e dei M3 è tollerata.
Occhi: di media misura, dal color marrone scuro al nocciola, e moderatamente infossati nelle orbite; l‘espressione è amabile. Le rime palpebrali sono completamente pigmentate. È ricercata una chiusura naturale e ferma delle palpebre; una piccola piega sulla palpebra superiore e una piccola piega che lascia intravedere un pochino di congiuntiva sulla palpebra inferiore, sono ammesse.
Orecchi: di media misura, con attaccatura alta e larga. Conca auricolare molto sviluppata. L’estremità del padiglione, morbido e di forma triangolare, è arrotondata; il margine posteriore è leggermente scostato, quello anteriore aderente alle guance
COLLO: potente e di sufficiente lunghezza. Giogaia della gola e pelle del collo moderatamente sviluppate
CORPO: Nell’insieme l’aspetto generale è imponente e armonico, di bella apparenza e molto muscoloso Garrese ben marcato. Dorso largo, potente e fermo. La linea dorsale è diritta e orizzontale fino alla regione lombare: Groppa lunga, lievemente cadente; si fonde armoniosamente nell’inserzione della coda. Torace cassa toracica moderatamente discesa con costole ben cerchiate, ma non a botte; non deve scendere sotto il gomito Ventre e linea inferiore leggermente rialzata verso il posteriore
CODA: radice ampia e robusta. Coda lunga e grossa, con le ultime vertebre caudali che devono arrivare almeno fino al garretto. A riposo la coda è portata pendente o con il suo terzo inferiore leggermente curvato verso l’alto; in azione è portata più in alto.
ARTI ANTERIORI Nell’insieme cane dall’anteriore piuttosto aperto; visti dal davanti gli arti sono diritti e paralleli Spalla scapola obliqua, muscolosa e ben aderente alla parete toracica Braccio più lungo della scapola. L’angolo tra la scapola e il braccio non è troppo aperto. Gomito aderente Avambraccio diritto, di forte ossatura, con muscoli asciutti Metacarpo visto dal davanti, perpendicolare nel prolungamento dell’avambraccio; visto di lato leggermente obliquo. Piedi anteriori larghi, con dita chiuse, robuste e molto arcuate.
ARTI POSTERIORI Nell’insieme posteriore moderatamente angolato e molto muscoloso; visti da dietro gli arti sono paralleli e non chiusi. Coscia robusta, molto muscolosa e larga. Ginocchio ben angolato, non diretto in fuori né in dentro Gambainclinata, abbastanza lunga Garretto leggermente angolato e fermo Metatarsi visti da dietro perpendicolari e paralleli . Piedi posteriori larghi, con dita chiuse, robuste e molto arcuate. Tollerati gli speroni, purché non intralcino il movimento dei posteriori.
ANDATURA movimento armonioso con buon allungo e buona spinta del posteriore. La linea dorsale è ferma, senza cedimenti rimarchevoli. Gli anteriori e i posteriori si muovono su linee parallele al piano mediano..
MANTELLO PELO • Varietà a pelo corto (doppio pelo): pelo di copertura fitto, lucente, aderente e rude; sottopelo abbondante. Leggere culotte alle natiche; pelo fitto alla coda.
• Varietà a pelo lungo: pelo di copertura diritto, di media lunghezza; sottopelo abbondante; nella regione dell’anca e sulla groppa di solito il pelo è un po’ondulato; arti anteriori con frange. Natiche con folte culottes. Muso e orecchi con pelo corto; la coda ha folto pelo
COLORE colore di fondo bianco con macchie più o meno grandi marrone rossiccio (cane pezzato) fino a formare una gualdrappa ininterrotta marrone rossiccio sul dorso e fianchi (cane con gualdrappa). Una gualdrappa “marezzata” (miscelata col bianco) è ugualmente valida. Permesso il marrone rossiccio tigrato. È tollerato il marrone dorato. Le carbonature sulla testa sono ricercate; sono tollerate leggere tracce di nero sul corpo. Marcature bianche obbligatorie: petto, piedi, punta della coda, banda attorno al muso, lista (che dalla canna nasale si prolunga sulla testa) e nuca.. Marcature ricercate: Collare bianco Maschera scura simmetrica
TAGLIA Limite inferiore Maschi 70 cm. Femmine 65 cm Limite superiore Maschi 90 cm Femmine. 80 cm I cani che superano l’altezza massima, non devono essere penalizzati, purché nell’aspetto generale siano armoniosi e presentino un corretto movimento.
DIFETTI qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerata come difetto che sarà penalizzato a seconda della sua gravità 4 • Insufficiente impronta del sesso • Aspetto generale mancante d’ armonia • Arti troppo corti rispetto alla taglia (cane basso sugli arti) • Eccessive rughe sulla testa e collo • Muso troppo corto o troppo lungo • Labbra inferiori pendenti verso l’esterno alla mandibola • Mancanza di denti, all’infuori dei premolari PM1 e degli M3. Denti piccoli (specialmente gli incisivi) • Leggero prognatismo • Occhi chiari • Chiusura delle palpebre difettosa • Dorso insellato o cifotico • Groppa sopraelevata o avvallata • Coda portata arrotolata sul dorso • Assenza delle marcature richieste • Anteriori torti o molto deviati in fuori (mancini) • Posteriori troppo diritti, cagnoli o vaccini • Movimento non corretto • Pelo riccio • Incompleto o mancante pigmento al tartufo o attorno al tartufo, alle labbra e alle rime palpebrali • Colore di fondo difettoso, per esempio : moschettature o piccole macchie marrone rossiccio nel bianco DIFETTI ELIMINATORI • Cane pauroso, cane aggressivo • Enognatismo, prognatismo accentuato • Occhio blu, occhio gazzuolo • Entropion, ectropion • Mantello completamente bianco o completamente marrone rossiccio (mancanza del colore di fondo) • Mantello di altri colori • Taglia al di sotto del limite inferiore Qualsiasi cane che presenti, in modo evidente, delle anomalie d’ordine fisico o comportamentale, sarà squalificato. N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto
Articolo di Debora Capuano, Educatore Cinofilo III livello FISC, Dirigente Sportivo Base Centri Cinofili FISC, Responsabile Organizzativo Esterno DogPRO.it Srls
Questo settore – così come molti altri – ha i suoi problemi.
Quando ci passi dentro, anche solo per poco tempo, ti accorgi di cosa funziona e cosa no. A partire dalla totale mancanza di leggi e regolamenti che disciplinino l’attività di un Educatore Cinofilo, per arrivare alle faide interne, antipatie, maltrattamenti sui cani, pressioni psicologiche, fino alla fame di soldi che purtroppo a volte determina in tutto o in parte il verificarsi di una o di tutte le condizioni di cui sopra assieme.
Per diventare Educatore Cinofilo basta fare un corso. Che duri un giorno o 3 anni, questo dipende da chi lo organizza – la differenza non sta quasi mai nel costo finale, sempre altissimo, ma dalla qualità degli insegnanti e dalla pratica sul campo che ahimè spesso non è contemplata né in un caso né nell’altro.
Dopo il corso, si decide se ci si sente più buonisti o più coercitivi e quindi se si lavorerà con in cani in modo gentile o con “rinforzo negativo e punizione positiva” (per questo dettaglio rimandiamo ad altro articolo presto online, sarebbe troppo lungo da spiegare) o entrambi i metodi.
In Italia esistono molte scuole cinofile, alcune più blasonate, come l’ENCI ad esempio, altre meno note ma in forte ascesa tipo SIUA, Thinkdog, C.r.e.a. etc che a pagamento “sfornano” Educatori Cinofili come se piovesse e alle quali poi si uniscono i corsi di varie federazioni cinofile come FISC, CSEN, FICSS etc. che ugualmente propongono diplomi da Educatore Cinofilo ad ogni angolo di strada.
Una volta scelta la scuola, dopo il diploma (un pezzo di carta) alcune associazioni professionali ti affiliano: alcune facendoti un esame, altre semplicemente chiedendoti una quota annuale. Da poco esiste anche un organismo che “certifica”, sempre a pagamento, l’operato di Educatore Cinofilo.
Per chi ha tempo e denaro ci sono alcune facoltà universitarie - a Pisa e Teramo le più conosciute, ma anche a Milano - che dopo gli studi offrono la qualifica per operare in “Tecniche di Allevamento Animale e Educazione Cinofila” o “Tutela e benessere animale”. Sono sicuramente dei corsi validi ma forse mirano a coprire una preparazione molto vasta e forse non ancora sufficiente a mettere in condizione di lavorare da subito sul campo di addestramento.
Il succo resta comunque che alcuna scuola né associazione, ti qualificano come Educatore Cinofilo: non esistendo un Albo legalmente istituito dallo Stato, siamo tutti delle teste matte che girano per lo stivale libere di insegnare ciò che vogliono come vogliono, senza nessun organismo che le controlla, senza nessun ente che le decreta e quindi senza nessuno che le sospende, allontana o radia dal settore se esercitano malamente la professione, o se peggio agiscono contro il benessere animale.
Dopo il diploma quindi si può iniziare a lavorare … o anche durante il corso stesso. Una volta finito il corso, o anche prima, si può aprire una ASD - associazione sportiva dilettantistica – dove si può mettere fuori il cartello: “addestro cani” esentasse e senza un briciolo di esperienza, chiedendo comunque di essere remunerati a tariffe che variano dai 15 ai 40 euro l’ora a seconda del tipo di addestramento che si mette in pratica.
Anche dopo il diploma si può investire ancora i propri soldi in formazione, anche all’estero, lavorando magari a stretto contatto con qualche guru della cinofilia nazionale o internazionale, approfondendo ad esempio sui problemi comportamentali o sull’addestramento sportivo, e quindi assicurarandosi un lavoro costante e continuativo, soprattutto considerando come vengono selezionate talune razze e come taluni proprietari detengono il proprio cane domestico OGGI.
Per finire in amarezza, molti Educatori Cinofili non hanno neanche mai fatto un corso, ma soltanto lavorano da decenni coi cani e dopo aver preso morsi e delusioni, hanno avuto anche grandi successi e si sentono autorizzati in nome della sola esperienza pratica – senza qualifiche - a trattare coi cani e anche ad insegnare.
Poi c’è chi si dedica alle discipline sportive e focalizza su attività come agility dog, obedience, rally obedience, mobility dog etc. etc. e che in fondo tanti danni non fa.
Una volta diventati Educatori Cinofili in N modi, si passa dalla fase acquisizione di competenze a quella di acquisizione di informazioni e ulteriori competenze. Quindi si iniziano a frequentare corsi e seminari di ogni genere e tipo, proposti da migliaia di istruttori, enti, associazioni, centri cinofili, scuole, al punto da non sapere più a chi dare i resti e con chi confrontarsi. Si può passare una vita a fare corsi, che comunque e in ogni caso non offrono per lo più qualifiche di alcun genere, e bene che vada rilasciano brevetti e diplomi validi esclusivamente all’interno di una federazione o una specifica associazione.
Una volta terminata anche la fase “seminari e stage” si passa finalmente con il proprio cane, alla pratica di allenamenti e gare cinofile a iosa. Anche qui si può perdersi dietro a migliaia di proposte, offerte, termini e condizioni e trascorrere una vita intera a praticare sia gli uni che le altre senza interruzioni.
Trattandosi comunque in ogni caso dell’esercizio di una professione c’è sempre da chiedersi se si vorrebbe farsi operare da un medico che non ha preso una laurea ma che guarisce i suoi malati operandoli sul tavolaccio di legno in cucina, oppure se si potrebbe essere difesi in tribunale da un avvocato che ha studiato diritto civile e penale ma che non è iscritto all’Albo e quindi è di fatto un fuorilegge.
Dato tutto quanto sopra, gli Educatori Cinofili d’Italia sono divisi in mille piccolissime realtà.
Prima di tutto a livello professionale, secondariamente a livello umano.
Tra colleghi esistono infatti odi e rivalità, ci sono istruttori che non solo non parlano o non frequentano determinati altri istruttori e centri cinofili ma che arrivano a creare dei propri circoli ristrettissimi in cui selezionano scrupolosamente chi dovrà seguirli e chi no.
Esistono decine e decine di attività parallele che taluni istruttori ed educatori cinofili, anche molto giovani e quindi abbastanza improbabilmente così tanto capaci sul campo quanto carismatici a letto, fanno svolgere solo a chi - a loro insindacabile giudizio - conosce e rispetta pedissequamente i dettami imposti: quindi pranzi, cene, eventi, seminari, simposi, acquisti di materiale tecnico, gare e viaggi di piacere, praticati in gruppi creati ad hoc al cui centro campeggia e troneggia il Maestro Cinofilo attorno al quale la tribù - spesso pagante, e se non pagante sicuramente in formazione continua non remunerata, o se remunerata … sempre troppo poco – si riunisce in adulazione per ciascuna occasione.
Questo come è ovvio accade anche in molti altri settori professionali, e comunque laddove esista competizione e remunerazione, esiste una selezione innaturale circa gli adepti che dovranno prendere il posto e succedere al Maestro (nel nostro caso Cinofilo) di turno.
Ciò che sconvolge e spaventa è che in questo settore si parla (solo) di cani, e quindi di esseri viventi coi quali spesso l’uomo sceglie di convivere per lo più per motivi affettivi ed emotivi.
Sapere che possano esistere in questo campo, tanti e tali interessi economici e ambizioni personali così spiccate al punto da dimenticarsi spesso dei cani stessi sacrificandoli al business più che alla passione verso una razza o verso il proprio lavoro, rende meno affascinante per chi tra noi non ha interessi economici né ambizioni personali, collaborare o semplicemente convivere con taluni “professionisti” di questo settore.
Il cane dovrebbe venire prima di tutto, così come un malato dovrebbe venire prima di tutto per un medico.
Ma ahimè ogni tanto in entrambi i casi, può accadere che non sia sempre così e che il Dio Denaro venga anteposto al benessere del proprio cane (o umano).
Difendersi si può...
La Dichiarazione universale dei diritti dell'animale, se ne sente parlare spesso, che cosa è?
E' un documento, sottoscritto il 15 ottobre 1978 presso la sede dell' UNESCO a Parigi, che mira a fornire un codice etico per sancire i diritti di ogni animale.
L'animale è inteso come essere senziente e, come tale, ha dei diritti che l'uomo deve rispettare e tenere sempre presenti.
La dichiarazione universale dei diritti degli animali indica, sul piano giuridico, il riconoscimento dei diritti e obbliga l'uomo a rinunciare al biocidio, ogni atto che comporti l'uccisione di un animale senza necessità (art.11).
Questo il documento integrale, tratto da wikisource.org, con il preambolo e la descrizione dei 14 articoli:
Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.
Ogni animale che lavora ha diritto a ragionevoli limitazioni di durata e intensità di lavoro, ad un’alimentazione adeguata e al riposo.
La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica o psichica è incompatibile con i diritti dell’animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale.
Nel caso che l’animale sia allevato per l’alimentazione, deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà e dolore.
Ogni atto che comporti l’uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita.